Durante la recente emergenza climatica in parte della Sicilia, gli istituti scolastici sono rimasti chiusi e, nei giorni, sui social si è anche discusso sul perché non sia stata attivata la DAD nel momento in cui la sospensione si è prolungata; non entriamo nella questione, tuttavia ci piace raccontare di chi, nel rispetto dell’autonomia scolastica, ha fatto diversamente per essere vicino agli studenti e alle famiglie, organizzando più che la DAD una sorta di “scuola di prossimità on line”.
Si tratta dell’Istituto Salesiano San Francesco di Sales di Catania, che comprende ogni ordine e grado: «La nostra scuola – dice il Preside Don Enzo Timpano – deve essere intesa come un percorso da fare insieme. In questo cammino le soste ci vogliono, ma non è altrettanto per i salti come in questo caso. Interrompere l’attività didattica e pensarla a singhiozzo fa perdere molto della nostra identità. Gli studenti raggiungono i risultati non tanto e non solo perché poi superano i test per l’università al primo tentativo, ma poiché con un percorso di accompagnamento costante diventano più consapevoli delle scelte per il futuro e delle potenzialità. E i salti ed i singhiozzi non aiutano».
E pure per gli studenti restare in cammino, seppur a distanza, ha un valore: «Per noi – racconta Michela, studentessa del quinto ginnasio – è importante non mettere un freno all’apprendimento e al rapporto con i compagni e i docenti, d’altronde questi sono i preliminari per avviarsi al lavoro, alla vita e ai rapporti interpersonali. Sì, non è bello ritornare a distanza, e affiorano ricordi poco piacevoli, ma sappiamo cogliere al meglio questa occasione, ormai non più una novità. Dobbiamo ritenerci fortunati ai salesiani, non tutti stanno sfruttando ciò che si potrebbe e dovrebbe fare con i mezzi a disposizione; con il nostro impegno e l’aiuto dei docenti costruiamo il futuro quando attorno vediamo immagini di distruzione».
Fanno eco le parole della prof.ssa Antonella Ferlazzo: «Abbiamo scelto di proseguire le attività didattiche non certo per rincorrere freneticamente gli argomenti dei programmi, né per accumulare valutazioni sul registro. Quando è apparso chiaro che l’emergenza meteo si sarebbe protratta per svariati giorni, è stato naturale optare per una metodologia già ampiamente collaudata al fine di non lasciare i nostri allievi privi di un servizio educativo nel quale crediamo fortemente. Negli anni scorsi abbiamo desiderato che si tornasse al più presto in presenza, ma non possiamo vedere solo i lati negativi di una risorsa che, invece, ci permette di restare in contatto. Ecco perché, in questa settimana, siamo stati felici di incontrare virtualmente le nostre classi, dedicando tempo all’approfondimento, a nuovi temi, ma anche al ripasso e consolidamento, senza però far mancare mai il dialogo e il confronto sulle sensazioni e gli stati d’animo su quanto sta accadendo alla città. La scuola non è un distributore automatico di nozioni, è risorsa e punto di riferimento quando si spende al massimo, con il sole e con la tempesta, per non abbandonare i giovani».
Significativa è anche la testimonianza di Maria Ausilia Gemma, mamma di due alunni: «Il Preside e tutti gli insegnanti, sempre attenti ai loro studenti, accolti ed amati come figli, non hanno esitato ad attivare tempestivamente questa modalità. Mentre in questi giorni lavoravo in smart working, non ho visto i miei figli, un ragazzo di quinto liceo ed una ragazzina di prima media, sprecare il tempo ad oziare o trascorrere ore davanti ai videogiochi; sono stati impegnati a seguire le lezioni, a studiare e a mantenere vive le relazioni con compagni ed insegnanti, al fine anche di ridurre l’isolamento sociale. Come genitore sono grata ed ho apprezzato questa iniziativa della scuola salesiana, che insegna a noi tutti e soprattutto ai ragazzi, che il tempo è un bene prezioso e non va sprecato. Ogni giorno occorre inserire un tassello nel puzzle della vita per costruire il proprio futuro».