In campo medico, il termine sibling, ha una specifica accezione e viene utilizzato per indicare i fratelli e le sorelle delle persone con disabilità. Rispetto a questo, bisogna ricordare che, la disabilità, è una condizione che non interessa solamente coloro che ne sono colpiti, ma lambisce anche tutte le persone che intorno a questa persona vivono. Quindi, i siblings hanno un ruolo indispensabile e devono essere inclusi nel percorso assistenziale del proprio congiunto nonché adeguatamente sostenuti. In particolare, questi membri della famiglia, si trovano a vivere una particolare condizione, sancita dal fatto che, il loro processo di crescita e di sviluppo dell’identità si compie confrontandosi continuamente con la presenza di un fratello o una sorella con disabilità e con genitori che devono far fronte ad una quotidianità molto complessa.
Papa Francesco, in un recente discorso tenuto in occasione della giornata di studi dal titolo “Siblings: sorelle e fratelli nella disabilità”, ha sottolineato che, nei siblings, è “riassunto lo stile con cui amare” e ha proseguito dicendo che “l’amore autentico accoglie l’altro per come è e non come pensiamo che debba essere, secondo fin troppo precisati standard. L’amore non produce scarti”. Queste parole, insieme ad un adeguato sostegno dal punto di vista legislativo e materiale, devono guidare ogni futura azione a supporto dei siblings, mettendo al centro il loro benessere psicofisico e morale. Così facendo si potranno sostenere le famiglie e, nello stesso tempo, contribuire alla presa in carico della fragilità a 360 gradi, anche attraverso la pratica quotidiana dell’amore oblativo verso il prossimo.