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Riscoprire la gioia di adorare il Signore

Foto di Jacob Bentzinger su Unsplash

La settimana liturgica – commenta l’Arcivescovo Erio Castellucci – evento sempre atteso e apprezzato per la qualità della proposta e dei relatori, quest’anno si vive nell’Arcidiocesi di Modena-Nonantola, dentro e attorno alla Cattedrale medievale e alla Chiesa abbaziale, due gioielli dell’arte cristiana medievale e due luoghi celebrativi di particolare bellezza”. “I luoghi – spiega l’Arcivescovo – non costituiscono solo la cornice delle liturgie, ma ne sono parte integrante: l’architettura e l’arte dell’edificio sacro traduce la cultura di un popolo, i suoi ideali, le forme del credere e le rappresentazioni della realtà”. “Sarà quindi – sottolinea – una Settimana che ci aiuterà a riscoprire la gioia di celebrare il Signore dentro la storia, la nostra storia, che ha tanto bisogno di invocarlo, come Dio della pace, della concordia e della giustizia”.

Queste parole dell’Arcivescovo abate di Modena-Nonantola, e vescovo di Carpi e vicepresidente della Cei, mons. Erio Castellucci, fanno da presentazione alla 74esima Settimana Liturgica Nazionale, che avrà come tema: “Popolo di Dio e Ars celebrandi. Nella liturgia la vera preghiera del popolo di Dio”.

Le Settimane liturgiche nascono a Parma, nel 1949, e sono promosse dal Centro di azione liturgica (Cal) costituitosi nel 1947: un organismo che opera in collegamento con la Santa Sede e divenuto associazione pubblica nell’ordinamento della Chiesa dal 1988.

L’appuntamento, che quest’anno si realizza in vista del Giubileo 2025, vedrà la presenza di relatori come monsignor Giammarco Busca, Vescovo di Mantova e presidente della Commissione episcopale per la Liturgia; padre Ermes Ronchi, biblista e scrittore; monsignor Vittorio Viola, segretario del dicastero per il culto divino; monsignor Rino Fisichella, pro-prefetto del dicastero per l’evangelizzazione.

La liturgia è il complesso dei riti e delle cerimonie propri di un culto religioso, ma si può senz’altro affermare che la liturgia in generale, ci fornisce quei gesti e quei simboli che sono l’espressione di una forma di religiosità collettiva, con lo scopo di avere anche una funzione sociale, mettendo insieme un’intera comunità nella pratica religiosa.

Per una profonda riflessione su cosa sia la religione, lo facciamo con le parole tratte dall’udienza del 26 settembre 2012 di Benedetto XVI: “Che cos’è la liturgia? Se apriamo il Catechismo della Chiesa Cattolica – sussidio sempre prezioso, direi indispensabile – possiamo leggere che originariamente la parola ‘liturgia’ significa ‘servizio da parte del popolo e in favore del popolo’. Se la teologia cristiana prese questo vocabolo del mondo greco, lo fece ovviamente pensando al nuovo Popolo di Dio nato da Cristo che ha aperto le sue braccia sulla Croce per unire gli uomini nella pace dell’unico Dio. ‘Servizio in favore del popolo’, un popolo che non esiste da sé, ma che si è formato grazie al Mistero Pasquale di Gesù Cristo. Di fatto, il Popolo di Dio non esiste per legami di sangue, di territorio, di nazione, ma nasce sempre dall’opera del Figlio di Dio e dalla comunione con il Padre che Egli ci ottiene”.

Naturalmente nella liturgia cristiana di ogni giorno, il ruolo principale è riservato all’Eucarestia, che rievoca la morte e la resurrezione di Gesù Cristo. Lo stesso Papa Francesco ha detto: “La liturgia è atto che fonda l’esperienza cristiana tutta intera e, la preghiera liturgica è evento, accadimento, è presenza, è incontro. E’ un incontro con Cristo”.

Inoltre il presidente del Centro di azione liturgica (CAL) e arcivescovo di Catanzaro Squillace, mons. Claudio Maniago, ha ricordato che la “Settimana” non è un convegno per specialisti, bensì una Settimana popolare rivolta a tutti i battezzati, ribadendo che nel nutrito programma, vi saranno relazioni che useranno un linguaggio accessibile al popolo di Dio, al fine di coinvolgere tutti, affinché sia riconosciuta la sua importanza, nella vita stessa della Chiesa.

Gualtiero Sabatini: