Opinione

Quella rete di trasporti del futuro di cui ha bisogno l’Italia

Il grande successo del Nuovo FrecciaRossa Milano-Torino-Parigi è una gran bella notizia per i passeggeri, per l’ambiente e per la sicurezza stradale. Trentamila prenotazioni solo da Torino a dimostrazione che quando ci sarà la TAV, il Treno Alta Velocità, che dimezzerà i tempi di percorrenza, da 7 ore a 3 ore e trenta, potranno arrivare ogni anno dalla Francia e dalla Spagna oltreché dall’Est, centinaia di migliaia di turisti internazionali per visitare la Città della Sindone, sede del più interessante Museo Egizio del mondo oltre che di Castelli e palazzi settecenteschi che avevano entusiasmato anche Nietzsche, oltre alle altre Città italiane.

La bella iniziativa di Trenitalia, che ha ottenuto l’autorizzazione a operare in Francia, in Spagna e in Germania apre una prospettiva nuova al trasporto passeggeri, turisti, uomini di affari, docenti e studenti universitari e alla politica green. I trasporti, infatti, sono la prima causa dell’inquinamento che interessa la Pianura Padana e le Città del Nord del nostro Paese a partire da Torino, da vent’anni ai primi posti per inquinamento.

La diminuzione dell’inquinamento, l’aumento della sicurezza stradale insieme alla politica della integrazione del grande mercato europeo, stanno alla base della Rete ferroviaria ad AV che dovrà collegare tutta l’Europa sia per i passeggeri che per le merci. Con la nuova rete ideata per primo da Jacques Delors, l‘Europa vuole trasferire il 30% del trasporto merci e passeggeri dalla strada alla rotaia entro il 2030 e la metà dei trasporti su strada al 2050 per un futuro green e per diminuire drasticamente le decine di migliaia di persone con problemi respiratori che ogni anno muoiono prima a causa dell’inquinamento, oltre che per diminuire gli incidenti stradali che causano ogni anno oltre 3.000 morti solo in Italia.

Trasferire prima il 30 e poi il 50% del trasporto dalla strada alla rotaia vuol dire diminuire l’intasamento del traffico una delle cause più importanti insieme alla velocità e alla distrazione da uso dei telefonini degli incidenti stradali. Sono obiettivi importanti e nobili che i Paesi europei si sono dati in grande anticipo rispetto al vento Green ma che i tanti ‘no’, a partire dai NOTAV, di questi anni hanno molto rallentato.

Il nostro Paese, primo in Europa, da anni, stanzia annualmente decine di milioni di incentivi alle aziende di autotrasporto a usare la nave (2008 MAREBONUS) e la rotaia (2009 FERROBONUS) anziché la strada. Sono iniziative che hanno qualificato l’azione del Governo di cui ebbi l’onore di far parte. Ora è necessario, dopo il blocco dei governi giallo verde e giallorosso, accelerare la costruzione della TAV, del Terzo Valico, del Brennero perché così facendo l’economia e il turismo italiano saranno dentro la rete dei trasporti del futuro, diminuiranno inquinamento incidenti stradali, crescerà l’economia e il lavoro, il primo problema per il nostro Paese.

Mino Giachino

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