L’approvazione del decreto-legge 4 del 2019 seguito dalla Legge n.26 promulgata nello stesso anno ha previsto i parametri per poter percepire il Reddito di Cittadinanza ma, già all’epoca, per le famiglie in condizione di povertà assoluta al cui interno vi è una persona con disabilità, vi è stata qualche contraddizione riguardo agli importi percepiti. In questi giorni, precisamente dallo scorso 27 gennaio – a seguito dell’incremento delle pensioni di invalidità sancito dalla Corte Costituzionale con la sentenza numero 152 del 2020 – diverse persone con disabilità si sono viste decurtare oppure azzerare l’importo del Reddito di Cittadinanza a seguito dell’adeguamento tra gli importi dell’Isee precedente e quello con i nuovi importi.
A tal proposito, è fondamentale che, si tutelino le persone con disabilità e le relative famiglie facendo si che, le istituzioni preposte agiscano con celerità al fine di porre rimedio a questa situazione attraverso provvedimenti legislativi specifici nell’ottica di preservare i diritti finora raggiunti. In questo periodo difficile connotato dalla pandemia da Covid-19 tutti noi dobbiamo ricordare che, pur essendo molte le contraddizioni nel nostro sistema di welfare, si deve cooperare al fine di evitare che i cittadini in condizioni di fragilità siano lasciati ancora più soli.
Infine, ricordando il pensiero di Papa Francesco che, in molte occasioni, ha sottolineato il nostro essere tutti fratelli e sulla stessa barca, tutti gli attori delle istituzioni e del Terzo Settore, devono agire in sinergia per far sì che – le persone con disabilità – possano essere incluse in maniera più concreta in ogni aspetto della società, quali ad esempio il lavoro ed il tema dei caregiver che devono trovare le adeguate risposte nel minor tempo possibile. Se daremo le risposte necessarie alle persone con disabilità e alle relative famiglie la nostra società sarà migliore e maggiormente degna.