In queste settimane è stato pubblicato dall’Istat il rapporto BES, acronimo di Benessere Equo e Sostenibile che, attraverso l’analisi dei dati per quanto riguarda dodici diversi indicatori, ha fornito un’analisi della situazione sociale e di percezione del benessere nel nostro paese, facendo un confronto tra la situazione antecedente e successiva alla pandemia. Tale rapporto, lambendo diversi ambiti, ci ha fornito una fotografia dell’Italia e, da ciò, emerge la necessità una collaborazione sinergica tra istituzioni, enti e associazioni per contrastare nella maniera più efficace possibile le disuguaglianze e le fragilità vecchie e nuove che l‘emergenza sanitaria ha contribuito a rendere più evidenti.
In particolare, per quanto riguarda le persone con disabilità, occorre proseguire coralmente negli sforzi per garantire l’inclusione e l’accessibilità universale ai diritti e ai luoghi, senza lasciare indietro nessuno. Questo è il primo punto fondamentale e irrinunciabile da cui dobbiamo partire per attuare concretamente la presa in carico di ogni tipo di fragilità. Tutto ciò, dovrà essere costruito mettendo al centro di ogni scelta le persone nella loro interezza, attraverso la creazione di relazioni sociali di valore che siano in grado affrontare nella maniera migliore le difficoltà e, nello stesso tempo, contrastare la crescente solitudine del nostro tempo.