I principi della Vita Indipendente racchiusi nella Convenzione Onu per i diritti delle persone con disabilità, seppur risalenti al 2006, sono estremamente attuali e ci consentono di stare al passo con le trasformazioni di una società in continuo cambiamento, che però vuole porre l’obiettivo di mettere l’inclusione e la tutela delle persone con disabilità al centro della società, indipendentemente dal paese di nascita.
Le persone con disabilità quindi, come tutti gli altri cittadini, alla luce di quanto ci dice la Costituzione, insieme alla Convenzione Onu, devono avere il diritto all’autodeterminazione in ogni ambito della vita, senza nessuna esclusione. Su questo versante, partendo dalla legge quadro 104 del 1992 ad oggi, sono stati molti passi avanti, ma occorre che si agisca tutti insieme per accrescere il livello di inclusione nella società. In particolare, per il raggiungimento di questa finalità, bisogna incidere sull’attuale modello di welfare affinché si creino nuove politiche sociali attive nell’ambito dei diritti umani universali. In altri termini, ognuno di noi, a livelli istituzionali e sociali diversi, deve agire per far sì che, tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione di nascita e della disabilità, possano avere diritto alla realizzazione dei rispettivi sogni e ispirazioni, attraverso il diritto allo studio, al lavoro e la famiglia. La fragilità e la sua tutela devono e dovranno essere messi davanti ad ogni decisione presente e futura. Solo così il termine inclusione assumerà un significato autentico e si sapranno realizzare concretamente i dettami della Convenzione Onu.