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Quali sono gli organi più attivi durante il periodo invernale

Abbiamo lasciato l’estate alle spalle, con il caldo sole che ci teneva svegli ed attivi, e per i più fortunati il bel ricordo dei bagni di mare e delle salutari passeggiate in montagna, l’aria frizzante e leggera delle serate estive all’aperto, la luce mattutina del risveglio che ci faceva cominciare volentieri le giornate. Ritmi diversi, come anche diverse le stagioni in successione. Ecco arrivato l’autunno con mille sfaccettature di colori, caldi e avvolgenti dal giallo all’arancione ed al fucsia, molto più visibili per chi, come me, ha deciso di abitare fuori città. Cambia anche la luce del mattino ed il risveglio non è più esplosivo come in estate ma comincia ad essere più faticoso e la sonnolenza a volte ci fa sforzare, per alzarci ed assolvere alle diverse attività ed ai doveri familiari e lavorativi.

Ma perché succede tutto questo? È come se il corpo, unito alla mente, abbia un  rallentamento naturale, una specie di introspezione che determina il calcolo esatto delle forze e delle possibilità da poter utilizzare nel corso della giornata, centellinate e non più usate a pieno ritmo come nell’estate appena passata.

Nelle discipline bionaturali questo passaggio dall’estate all’autunno è considerato un momento di transito volto alla fortificazione ed alla pulizia dalle scorie accumulate dall’organismo durante il periodo estivo ed al rigenerarsi al nuovo e più lento ritmo autunnale, in funzione di “ponte” verso la meta della stagione invernale dove le forze devono essere ben dosate ed il corpo deve tenersi saldo e fortificato per rispondere alle diverse avversità climatiche.

Ma quali sono gli organi coinvolti e deputati a tale compito? Saranno due organi in cui avviene un’acquisizione di materia vitale ed un processo di trasformazione importante per ottenere il risultato richiesto. Stiamo parlando dell’intestino e dei polmoni, organi più attivi durante il periodo autunnale. I polmoni sono maggiormente esposti alle conseguenze dell’immissione dell’aria, divenuta più fredda, all’interno del corpo e quindi occorre adattare l’organismo alle più frequenti variazioni climatiche ed all’intensa escursione termica tra il giorno e la notte; infatti, gli sbalzi causati dall’aria fredda possono provocare danni e riaccendere disturbi cronici per cui, specialmente le persone più deboli devono premunirsi per tempo coprendosi di più per proteggersi. Attenzione, però: reagendo al freddo i pori della pelle si chiudono per difendere l’organismo e se si indossano abiti pesanti troppo presto, i pori si aprono ed il freddo autunnale riesce a penetrare e causare danni; occorre
quindi esporsi moderatamente al fresco autunnale.

I polmoni temono sia l’umidità che la secchezza. Durante il periodo autunnale, il freddo aumenta gradualmente. L’ombelico è protetto da uno strato sottilissimo di pelle, inoltre è ricco di terminazioni nervose. Se durante la notte non si copre e protegge l’ombelico, specialmente dei bambini, il freddo può penetrare e raggiungere gli organi interni provocando diarrea, dolore addominale, vomito. I piedi sono anche molto sensibili al freddo; infatti, si raccomanda alle persone anziane ed anche ai bimbi di non camminare scalzi e proteggere sempre la pianta dei piedi, specie di notte, con calzini leggeri; inoltre, essendo i piedi molto lontani dal cuore, la circolazione sanguigna è relativamente più debole. Per questo si consiglia un pediluvio serale di 15-30 minuti, fino ad avvertire un leggero calore diffuso nel corpo.

L’emozione corrispondente all’autunno è la tristezza. Piante e fiori appassiscono, gli alberi perdono le foglie, gli esseri umani tendono ad abbandonarsi al ricordo e al rimpianto del passato, così la tristezza può danneggiare l’organismo, perciò in questo periodo è bene incrementare i rapporti sociali, mantenere uno stato d’animo allegro.

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