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Preziosissimo sangue: le origini della festa

Foto di Marek Studzinski su Unsplash

Ogni mese ha sicuramente un suo ricordo religioso e spirituale al tempo stesso, così maggio è il mese mariano per eccellenza, ottobre è dedicato alla Vergine del Rosario, ogni novembre è vivo il ricordo di chi non c’è più, dicembre ci introduce al Natale e così via. Abbiamo lasciato giugno, mese del Sacro Cuore, per lasciarci conquistare dal caldo estivo di luglio, che ha come fondamento il culto verso il Preziosissimo Sangue. Fin dal XVI secolo in alcune diocesi della Spagna, si celebrava una festa chiamata: “Sanguine Christi”.

L’origine di tale ricorrenza affonda le sue radici in una celebrazione annuale legata a una reliquia custodita nella chiesa di San Nicola in Carcere in Roma che, secondo la tradizione, era un lembo del mantello del Centurione che trafisse il Crocifisso con la lancia per verificarne la morte. Quel lembo sarebbe stato ritagliato perché bagnato di “sangue e acqua” fuoriusciti dal costato di Gesù. I principi Savelli di Roma, che si ritenevano discendenti dal Centurione, nel 1708 donarono alla chiesa di San Nicola in Carcere il prezioso reliquiario essendo essi prossimi all’estinzione.

Ma un ruolo importante lo ebbe anche il centurione, che molti hanno identificato in Longino, che trafisse il costato di Gesù. Secondo un’antica tradizione, Longino avrebbe raccolto in un vaso il sangue che sgorgò dalla ferita e cadde a terra. Egli convertitosi, fuggi in Italia e si sarebbe fermato a Mantova nel 37 d.C. sotterrando la preziosissima reliquia in una piccola cassetta di piombo con sopra la scritta “Jesus Christi Sanguis”.

In questo luogo, fu edificata la Basilica di S. Andrea a Mantova nell’anno 804, e successivamente la reliquia fu riconosciuta e papa Leone III (795-816) ne autorizzò il culto. Durante la Prima Guerra di Indipendenza (1848-1849), Papa Pio IX 1846-1878) andò in esilio: il 24 novembre 1848 il pontefice partì nottetempo, vestito da semplice sacerdote, con destinazione Gaeta, nel territorio del Regno delle Due Sicilie, insieme a don Giovanni Merlini (1795-1873), terzo superiore generale dei Padri del Preziosissimo Sangue.

Mentre la guerra ancora infuriava, Merlini suggerì al Pontefice di istituire una festa universale del Preziosissimo Sangue per chiedere l’aiuto divino per porre fine alla guerra e riportare la pace a Roma. Il 30 giugno 1849, Pio IX dichiarò l’intenzione di creare una festa in onore del Preziosissimo Sangue, da allora sono passati 175 anni.

La guerra finì presto, e il Papa poco dopo, fece ritorno a Roma. Il 10 agosto rese ufficiale la sua dichiarazione con il decreto “Redempti sumus” e proclamò che la prima domenica di luglio venisse dedicata al Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo. Ad incrementarne il culto collaborò anche il missionario Gaspare del Bufalo (1786-1837), proclamato santo settant’anni fa nel 1954 per volontà di Pio XII (1939-1958).

Così scriveva S. Gaspare del Bufalo: “La devozione al sangue di Cristo, apre le porte della divina misericordia; se i popoli ritornano nelle braccia della misericordia e si mondano nel sangue di Gesù Cristo, tutto il rimanente facilmente si accomoda. Il sangue di Cristo è l’attestato d’amore di un Dio fatto uomo”.

Papa Pio X (1903-1914) successivamente, in occasione del diciannovesimo centenario della morte di Cristo, confermò la data del 1° luglio, per celebrare la festa del Preziosissimo Sangue di Gesù Cristo.

Concludiamo con le parole di Papa Francesco: “Dio ha scelto il segno del sangue, perché nessun altro segno è così eloquente per esprimere l’amore supremo della vita donata agli altri”.

Gualtiero Sabatini: