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Il Presepe di Greccio e la leggenda dell’usignolo

Foto di Jametlene Reskp su Unsplash

In occasione degli 800 anni del Natale di Greccio, Papa Francesco concede a tutti i fedeli che faranno visita ad una chiesa officiata dai frati francescani l’indulgenza plenaria dall’8 dicembre 2023 al febbraio 2024. La nascita del Presepe, si deve al “poverello d’Assisi” Francesco (1182-1226) che lo realizzò nel 1223 a Greccio, un paesino sull’appennino laziale poco distante da Rieti.

Il frate era giunto in quella zona qualche tempo prima per evangelizzare il popolo; e il popolo lo accolse cordialmente invitandolo a restare. Egli accettò, scegliendo come sua dimora una piccola e povera capanna, sul monte Lacerone a 1204 metri.

Nell’autunno del 1223 Francesco si trovava a Roma in attesa dell’approvazione della Regola definitiva scritta per i suoi frati e presentata a papa Onorio III (1216-1227) che con una Bolla, riconobbe la Regola il 29 novembre dello stesso anno.

Tornato a Greccio Francesco manifestò l’idea che aveva in mente dopo il viaggio che fece nel 1219 in Palestina, quella di rappresentare la nascita di Gesù: e il paesino di Greccio, gli ricordava Betlemme.

Fu in quell’eremo, cavato nella viva pietra, che il futuro santo, con l’aiuto dei suoi compagni, degli abitanti di Greccio, che parteciparono con la loro presenza, e soprattutto di Giovanni Velita, “signorotto” del castello, a cui Francesco diede l’incarico di scegliere una grotta, di far costruire una mangiatoia, dove condurre un bue e un asinello, cercando il più possibile di assomigliare alla grotta di Betlemme.

E una vecchia leggenda aggiunge che in quella notte si udì il canto di un usignolo accompagnare la preghiera di Frate Francesco, cantò con esso per lungo tempo le lodi del Neonato Redentore.

E seguendo l’esempio di Francesco, in numerosi paesi della nostra penisola, vengo realizzati presepi viventi: vi partecipano gli abitanti del luogo, rappresentando i personaggi principali dell’eccezionale evento.

Gualtiero Sabatini: