In Europa, secondo gli ultimi dati Eurostat, 95,3 milioni di persone vivono un forte rischio di povertà o esclusione sociale. Quest’ultima, nei diversi stati dell’Unione Europea, ha un’incidenza maggiore per le donne, per i giovani adulti, per le persone con fragilità e disabilità. In riguardo alla tutela queste ultime, le istituzioni europee hanno recentemente messo a punto la “Strategia per i diritti delle persone con disabilità” che si è posta come obiettivo la riduzione della marginalizzazione attraverso un incremento dell’accessibilità infrastrutturale a 360 gradi quale pilastro fondamentale per una vita autonoma dal punto di vista sociale ed economico.
Purtroppo, però nonostante i grandi miglioramenti degli ultimi decenni e il buon indirizzo europeo in merito, all’interno dell’Ue, il numero di persone con disabilità a rischio di povertà è sempre maggiore rispetto a chi non ha condizioni di salute invalidanti. Quindi occorre che, ogni singolo stato membro, attraverso un proficuo e costante confronto con le associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, si doti in misura sempre superiore di politiche in grado di incentivare il grado di inclusione nella società dei cittadini con fragilità. Solo mettendo le persone più deboli al centro di ogni decisione politica futura l’Europa intera potrà considerarsi degna prosecutrice dei grandi valori di coloro che l’hanno fondata.