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Una nuova politica del trasporto per garantire distanziamento e qualità della vita

Il trasporto pubblico locale da quello ferroviario a quello dei bus è sempre stata una materia complicata. Ricordiamo Giulio Andreotti quando diceva se uno mi viene a dire che risana le ferrovie gli chiedo se è matto o se è Napoleone.

Il TPL la sigla del Trasporto pubblico locale storicamente ha avuto un salto di qualità con la costruzione alla fine del 1800 delle prime Metropolitane a Londra e Parigi. Ma in Italia la costruzione delle Metropolitane parti tardissimo e ora in tutta Italia i km delle linee metropolitane non raggiungono il totale dei km della sola Metropolitana di Madrid.

Per offrire un servizio valido di TPL in tutto il nostro Paese, che ha una struttura orografica molto più complicata degli altri, è essenziale il contributo delle linee di Bus private. La bassa crescita del Paese e l’elevato debito pubblico hanno imposto negli anni tagli ai servizi e non hanno consentito il rinnovo del parco mezzi.

Ai danni ai bilanci arrecati dai tagli delle linee durante il lungo lockdown oggi abbiamo la complicazione della ripresa dei positivi e dalla riapertura delle Scuole.

Col COVID si impone il distanziamento, che per il TPL è stato definito con la occupazione massima dell’80% della capienza dei mezzi, mentre per i treni a lunga distanza la occupazione massima è ridotta al 50%, con problemi di bilancio sia per Trenitalia che per Italo e per le altre aziende pubbliche e private locali.

Il distanziamento è essenziale per garantire la sicurezza a tutti e dall’altro lato la percentuale di occupazione ha riflessi come è evidente sul Bilancio delle aziende che garantiscono il servizio.

Ora le aziende stanno aumentando i mezzi a disposizione per affrontare la sfida dell’autunno che vede configgere l’aumento dei passeggeri dovuto alla riapertura delle scuole e l’arrivo delle influenze stagionali. Linee potenziate con più corse e più autisti, impiego anche delle linee granturismo private, arrivo di nuovi mezzi.

La sfida sarà molto impegnativa, forse la più difficile tra tutte, certo occorre definire, anche sulla base di questi mesi difficilissimi, una nuova politica del Trasporto pubblico locale cui bisogna destinare maggiori risorse perché ora i tagli del passato si scaricano sulla qualità del servizio, sulla sicurezza dei passeggeri e sui bilanci delle aziende pubbliche e private.

In una parola il trasporto pubblico locale deve ritornare ad essere una priorità è non il parente povero delle linee ad alta velocità. I pendolari, dagli studenti ai lavoratori, dalle partite IVA ai pensionati non sono figli di un Dio minore.

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