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Perché è urgente promuovere la pace e la diplomazia universale

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Foto di Jonathan Meyer su Unsplash

L’Europa, per come la conosciamo ai giorni nostri, è nata tra le frontiere di Stati che, durante la Seconda guerra mondiale, si erano affrontati sui campi di battaglia e, dopo le grandi sofferenze causate da questo periodo nefasto, grazie alla lungimiranza di statisti illuminati come Alcide De Gasperi dall’Italia, Jean Monnet e Robert Schuman dalla Francia, Paul-Henri Spaak dal Belgio e Konrad Adenauer dalla RFT che hanno deciso di iniziare ad abbattere quelle barriere e guardare al futuro con ottimismo basandosi sul valore dell’integrazione europea si è dato vita ad una pace duratura.

Ad oggi, in una società in continuo cambiamento come la nostra, i valori dell’Europa nella sua accezione più alta, hanno un’importanza ancora più grande. I gravi fatti internazionali che stiamo vivendo in questi giorni, come il conflitto israelo – palestinese e la guerra in Ucraina, ci stanno facendo comprendere l’urgenza di una politica estera più comune per promuovere la pace e la diplomazia multilaterale attraverso un’opera di mediazione che possa essere più efficace e improntata al dialogo. Noi giovani europei siamo pronti ad impegnarci con tutte le nostre forze per aiutare i processi di pace e quella che Papa Francesco, con grande lungimiranza, ha definito “Terza guerra mondiale a pezzi”. Serve uno sforzo corale per consegnare a chi verrà dopo di noi un mondo di pace e fraternità e questo obiettivo può essere raggiunto solo dialogando senza preclusioni in un’ottica di sana integrazione tra i paesi europei com’è stato per i padri fondatori dopo la tragedia della Seconda guerra mondiale. Solo imparando dal passato possiamo sperare in un avvenire migliore.

Francesca Zonfrillo: