Le origini della solennità del Sacro Cuore di Gesù

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Il venerdì successivo alla solennità del Corpus Domini, si celebra la festa del Sacro Cuore di Gesù, si evidenzia, così, il legame tra l’Eucarestia, cioè il corpo di Cristo, che si offre per noi, e il suo Cuore simbolo dell’amore che anima questa offerta.

“Il cuore è la sede dei sentimenti, delle emozioni e designa tutto l’uomo interiore. L’uomo perfetto è l’uomo di buon cuore: è giusto, perciò dire che il cuore è il simbolo dell’amore. E quello di Gesù è veramente il buon cuore per il suo amore sconfinato verso gli uomini, per la sua misericordia, per la sua tenerezza verso gli infelici, verso i peccatori e verso i più reietti della società. Il cuore di Gesù è il rifugio delle anime, è il tesoro delle ricchezze divine; è il simbolo espressivo dell’amore che chiede amore”.

Queste parole sono dell’indimenticato frate conventuale e parroco della basilica romana dei Santi Apostoli padre Domenico Camusi (1922-2000), ci aiutano a comprendere l’importanza del cuore per ogni essere umano e soprattutto ci vuol far conoscere il cuore di Gesù.

Nel lontano medioevo sono state tante le figure che hanno parlato del Cuore di Gesù: tra tutte ricordiamo le religiose Matilde di Magdeburgo (1207-1283) e Matilde di Hackeborn (1240-1298) e Gertrude di Hefta (1256-1302), che si possono considerare le massime esponenti del misticismo tedesco, nell’instancabile propaganda del culto all’umanità di Gesù, tradotta nell’immagine del Sacro Cuore.

Nel XVII secolo, Giovanni Eudes (1601-1680) un religioso francese, proclamato santo nel 1925 da Pio XI (1922-1939), compose l’Ufficio liturgico della messa del Sacro Cuore di Gesù nel 1672. Da ricordare che nel “Breve” pontificio, durante la sua beatificazione nel 1909 per opera di Pio X (1903-1914) lo stesso pontefice così si espresse: “Ardente di un amore singolare verso i cuori di Gesù e Maria, ebbe per primo, e non fu senza una speciale ispirazione divina, l’idea di un culto pubblico in loro onore. Si deve dunque, considerarlo come il Padre di questo dolce culto, come il Dottore per i suoi scritti, come l’apostolo per la sua infaticabile opera di diffusione”.

Sicuramente tra i promotori della devozione verso il Sacro Cuore di Gesù, è doveroso ricordare la suora francese Margherita Maria Alacoque (1647-1690) poi salita agli onori degli altari nel 1920 durante il pontificato di Benedetto XV (1914-1922).

La religiosa si trovava nel 1763, giorno della festa dell’apostolo Giovanni, il 27 dicembre, nel coro della cappella del monastero della Visitazione di Paray-le-Monial, un comune francese nella regione della Borgogna, mentre c’era l’esposizione e l’adorazione del SS. Sacramento, alla suora apparve Gesù che le mostrava il suo Cuore, “quel cuore che ha tanto amato gli uomini” e dalla maggior parte dei quali non riceve che ingratitudine e oltraggi.

Lo stesso Gesù, chiese a Margherita l’istituzione di una festa riparatrice in onore del suo Cuore. La religiosa affermerà successivamente di aver ricevuto da Gesù una grande promessa: a chi avesse ricevuto la comunione per nove mesi consecutivi, ogni primo venerdì del mese, sarebbe stato fatto il dono della penitenza finale.

Il corpo della santa riposa sotto l’altare della cappella del monastero della Visitazione del monastero di Paray-le-Monial e all’apertura della sua tomba il corpo fu trovato incorrotto e tale è rimasto. A ricordo di queste apparizioni fu portata a termine nel 1876 la basilica del Sacro Cuore a Parigi nel famoso quartiere di Montmartre. Il 25 agosto del 1856 Pio IX (1846-1878) accogliendo con gioia la proposta e la richiesta dell’episcopato francese, estese la festa del Sacro Cuore di Gesù alla Chiesa universale. Nel 1760 dopo l’approvazione del culto da parte di Clemente XIII (1758-1769) il pittore Pompeo Batoni (1708-1787) realizzò nel 1767 su rame l’immagine del Sacro Cuore di Gesù, ispirato alle visioni descritte nei “Diari” di Margherita Maria Alacoque, tale dipinto a olio divenne popolarissimo.

Da allora il culto e la devozione si diffuse in tutto il mondo, e ciò lo si nota in maniera evidente entrando nelle chiese, grandi o piccole che hanno al loro interno una statua o un semplice quadro raffigurante il Sacro Cuore di Gesù. Nel 1928 Pio XI nell’enciclica “Miserentissimus Redemptor” aveva ribadito, che Gesù si era manifestato a Santa Margherita Maria Alacoque, sottolineandone l’importanza per tutta la Chiesa cattolica.

Per commemorare il primo centenario della festa, Pio XII (1939-1958) a maggio del 1956 così si esprimeva nell’enciclica “Haurietis aquas”: “E’ nostra persuasione che il culto tributato all’amore di Dio e di Gesù Cristo verso il genere umano, attraverso il simbolo augusto del cuore trafitto del Redentore, non sia mai stata assente dalla pietà dei fedeli, benché abbia avuto la sua chiara manifestazione e la sua mirabile propagazione nella Chiesa in tempi da noi non molto lontani, soprattutto dopo che il Signore stesso si degnò di scegliere alcune anime predilette, alle quali svelò i segreti divini di questo culto e di essi li fece messaggere, dopo averle ricolmate di grazie speciali”.