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Nessuno sia vittima della cultura dello scarto

disabilità

Foto di Possessed Photography su Unsplash

Papa Francesco, ricevendo i ministri del G7 “Disabilità e Inclusione”, ha lanciato un chiaro appello in merito al fatto che “ogni persona è parte integrante della famiglia universale e nessuno dev’essere vittima della cultura dello scarto”. Queste parole, di levatura immensa, risuonano nella mia mente e nel mio cuore da giorni: il Santo Padre, cogliendo appieno l’essenza dell’inclusione autentica e della valorizzazione necessaria per ogni persona, ha saputo indicare la via verso un futuro che, senza alcun tentennamento, dovrà mettere al centro la piena partecipazione di tutti i cittadini e la realizzazione dei loro sogni, indipendentemente dalla disabilità. In altri termini, ognuno di noi, indipendentemente dalle posizioni e dai ruoli che ricopre, dovrà impegnarsi per dare forma ad una società più equa nella quale, tutti i giorni, dovrà essere affermata con forza la dignità della vita, facendo così in modo che, tutte le persone, possano concorrere ad uno sviluppo a tutto campo delle comunità in cui vivono, incentivando così il valore della fraternità.

Il perseguimento di questi obiettivi di civiltà però, presuppone un coinvolgimento attivo di tutta la società civile. Istituzioni, Terzo Settore e mondo del volontariato quindi, attraverso lo sviluppo di sinergie inedite, dietro la spinta data dalla “Carta di Solfagnano”, dovranno sapersi confrontare e creare nuove esperienze concrete di inclusione. Le persone con disabilità devono essere messe al centro della società e di ogni decisione riguardante il nostro futuro. Nessuno deve essere lasciato solo.

Alda Cattelini: