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Il mondo della scuola dopo la pandemia: pro e contro

istruzione

Nè i mesti de la Dea Pallade studj Ti son meno odiosi: avverso ad essi Ti feron troppo i queruli ricinti Ove l’arti migliori, e le scienze Cangiate in mostri, e in vane orride larve, Fan le capaci volte echeggiar sempre Di giovanili strida. (Giuseppe Parini).

I versi del nostro Autore sono una sorta di denuncia dei metodi scolastici del suo tempo e una porta aperta alle nuove teorie pedagogiche illuministiche; certo, sono all’interno di un discorso – a senso unico – rivolto al “giovin signore” dormiente e comunque non avvezzo non solo allo studio, ma a nulla che non sia banale. Oggi l’istituzione scolastica è davvero un altro mondo, al contrario è invece possibile trovare qualche “giovin signore” dei nostri tempi; tuttavia, questo mondo perfetto non lo è per niente, tanto è vero che non piace a molti, né agli studenti né ai docenti.

O almeno così era prima della pandemia e della didattica a distanza, che in alcuni mesi ha rovesciato la situazione, o meglio ha talmente stressato la vita, limitandola, che persino i mesti studi sono diventati realmente meno odiosi. Attenzione, però, che non ci vorrà molto a far tornare i mostri e le larve, poiché in realtà non se ne sono mai andati via, ma solo nascosti da un mostro più grande. Da quest’ultimo ci siamo difesi con le mascherine, il disinfettante, il distanziamento, la DAD, tuttavia dovrà venire il tempo in cui ci impegneremo veramente contro i primi!

Pubblicato su Sicilianpost.it

Marco Pappalardo: