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La mobilitazione del mondo del volontariato per sostenere la pace

Nella difficile situazione che si sta vivendo in Ucraina, il ruolo di aiuto e sostegno alla popolazione da parte del volontariato, della chiesa e delle istituzioni – se ci saranno momenti di pace e tregua, come speriamo tutti – è a disposizione per poter fare come sempre tutto quello che serve. In questo momento vedo un grande ruolo del volontariato, di mobilitazione della società civile per i temi della pace in quanto dobbiamo far sentire forte la voce della pace e non quella della guerra. Questa voce è poi quella di un uomo che ci manca, come Gino Strada, che avrebbe fatto sentire fortemente in questo frangente. Per questo, visto che nelle nostre c’è una comunità ucraina importante ma anche una russa, avviare dei dialoghi di pace tra queste due comunità nei nostri territori, credo che sia la strada speciale e specifica del nostro mondo. Non a caso – la campagna di Mobilitazione per promuovere l’apertura di tavoli di dialogo tra le comunità ucraine e russe presenti in Italia, arginando e prevendo l’odio che potrebbe divampare tra i due popoli fratelli e denominata #abbraccioperlpace avviata il 3 marzo che vede la partecipazione di oltre cento organizzazioni del Terzo settore diffuse in tutta Italia e dalle organizzazioni del Comitato editoriale di Vita società editoriale e impresa sociale – credo che sia un momento fondamentale per affermare il ruolo culturale del nostro mondo nonché costruire in maniera diffusa dialogo e pace. Facciamo sentire forte il grido di pace, a 1200 km da qui, affinché il volontariato possa portare avanti un terreno di dialogo tra le diversità, i popoli e le culture. Tale è il ruolo attivo del volontariato in questo momento, pronti ad aiutare chi ha bisogno ed anche mettendo insieme la comunità ucraina, russa e italiana nel nostro paese.

Spesso il mondo del volontariato è preso dalla quotidianità del fare e a rispondere ai bisogni delle persone, per cui sovente accade che ci si dimentica di alcune cose che io definisco fondamentali, oggi non può esserci volontariato se non in una logica di pace. Quindi, uno dei ruoli fondamentali del nostro mondo, è quello educativo che porta le diverse organizzazioni a promuovere la pace attraverso eventi culturali, dialoghi e formazione. A tal proposito, la campagna che è partita il 3 marzo, ha prodotto un instant-book disponibile gratuitamente, che raccoglie in poche pagine una serie di documenti fondamentali dei grandi uomini di pace del passato e del presente – tra cui anche Papa Francesco – i quali ci possono aiutare a riflettere su questo momento. È completamente incredibile il fatto di essere passati dalla pandemia di Covid – 19 ad una nuova guerra in Europa, dopo quella terribile nei territori dell’ex Jugoslavia. Tutti noi abbiamo colpe, ed ora ci ritroviamo a parlare nuovamente di guerra, morti e di popoli che vengono assaliti per il fatto di voler perseguire la pace e la democrazia. I cambiamenti avvengono se diventa forte un mondo che promuove la pace, la nostra Europa deve essere costruita in maniera diversa. Siamo arrivati a questa situazione non tenendo conto di molti segnali che si cominciavano a sentire, forse una colpa che possiamo assumerci – come mondo della solidarietà organizzata – era il far sentire più forte la nostra voce affinché, già negli scorsi anni, si fosse intervenuti al fine di impedire un conflitto di questo genere. C’è stato un silenzio e poi ci siamo trovati, in una notte, in mezzo alla guerra, forse i segnali c’erano già da qualche anno e, per questo, tali fattori dovevano essere messi nell’agenda. A tal proposito, il mondo del volontariato, deve essere quello che fa invertire le agende dei programmi della comunità europea per promuovere orizzonti di pace.

Emanuele Alecci: