La recente Legge Delega riguardante la disabilità ha adottato la definizione della stessa presente nella Convenzione delle Nazione Unite. In altre parole, individua le persone con disabilità come “coloro che presentano durature menomazioni fisiche, mentali, intellettive o sensoriali che in interazione con barriere di diversa natura possono ostacolare la loro piena ed effettiva partecipazione nella società su base di uguaglianza con gli altri”, focalizzando l’attenzione sulle pari opportunità di realizzazione personale che, ogni persona, indipendentemente dalla propria disabilità, deve avere. In particolare, tale normativa, pone l’accento sull’edificazione di un progetto di vita individuale, partecipato e personale, in grado di evolversi e aggiornarsi con cadenza periodica, affinché si possa finalmente arrivare alla completa realizzazione delle persone con disabilità in ogni ambito della vita, fornendo loro tutti i supporti necessari.
Indubbiamente questa è una buona base di partenza ideale da cui iniziare ma, per la sua realizzazione pratica ossia per i decreti attuativi a riguardo, occorre che, tutti i soggetti istituzionali preposti, il Terzo Settore e il mondo del volontariato operino in assoluta sinergia, con l’obiettivo di pensare e attuare compiutamente un innovativo sistema di welfare che, iniziando dalle sue espressioni di comunità, sia in grado di dare vita a più servizi e soprattutto diffonda una cultura della relazione e dell’aiuto reciproco, che sappia mettere al centro i legami umani solidi, si prenda in carico le fragilità di ognuno e le tramuti in punti di forza.