La Convezione ONU sui Diritti delle Persone con Disabilità del 13 dicembre 2006 ratificata dal nostro paese con legge numero 18 del 3 marzo 2009, all’art. 27 promuove e valorizza l’occupazione ed il lavoro delle persone con disabilità, sottolineando che gli Stati firmatari “riconoscono il diritto al lavoro delle persone con disabilità, su base di uguaglianza con gli altri; segnatamente il diritto di potersi mantenere attraverso un lavoro liberamente scelto o accettato in un mercato del lavoro e in un ambiente lavorativo aperto, che favorisca l’inclusione e l’accessibilità alle persone con disabilità…”. E poiché non basta dichiarare il principio perché esso si realizzi, l’articolo prosegue indicando una serie di misure per “…garantire e favorire l’esercizio del diritto al lavoro, anche a coloro i quali hanno subìto una disabilità durante l’impiego…”, rimuovendo gli ostacoli che il mondo del lavoro attualmente frappone e mettendo in atto opportune azioni tecniche e legislative. Lo scopo della Convenzione, nella sua interezza, è quello di promuovere, proteggere e garantire il pieno ed uguale godimento di tutti i diritti umani e di tutte le libertà fondamentali da parte delle persone con disabilità, e promuovere il rispetto della loro dignità.
In Italia, attualmente, nonostante i progressi fatti negli ultimi anni, la situazione dei lavoratori con disabilità rimane fortemente diversificata e, la totale inclusione, è ancora lontana. Nel nostro paese un milione di persone con disabilità non riesce a inserirsi nel mondo del lavoro, occorre quindi che, tutti i soggetti istituzionali coinvolti, insieme al mondo del Terzo Settore e alle associazioni di rappresentanza delle persone con disabilità, si adoperino per progettare al meglio percorsi di collocamento mirato e accompagnamento al lavoro sul modello di quanto si verifica in molti Stati europei e anche in alcune realtà italiane, dove vengono realizzate con successo sperimentazioni e buone pratiche di inclusione lavorativa. In altre parole, bisogna compiere uno sforzo corale per attuare concretamente l’articolo uno della Costituzione della Repubblica che è fondata sul lavoro per ogni cittadino, indipendentemente dalla condizione di ognuno. Su queste basi dobbiamo partire dalla tutela sul bene comune e dal principio di solidarietà reciproca che devono permeare ogni aspetto della società.