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Ispace: la “porta” per la Luna

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La startup giapponese Ispace, con sede a Tokio, ha ultimamente raccolto 46 milioni di dollari durante un nuovo round di finanziamenti di serie C, cioè in una fase già consolidata di finanziamenti che possono essere convertiti anche in azioni societarie, perché sta terminando gli ultimi progetti per poter completare tre missioni lunari, con annesso atterraggio sul satellite terrestre, in tre anni. Ispace fa parte di un team selezionato dalla NASA per il suo programma Commercial Lunar Payload Services (CLPS) per fornire vari carichi utili sulla luna prima di una missione umana pianificata dalla NASA sulla superficie lunare nel 2024 e guidato da Draper, una compagnia non-profit di innovazione ingegneristica americana.

I finanziamenti andranno alla seconda e alla terza delle missioni pianificate, previste per il 2023 e il 2024. La prima missione, che Ispace intende condurre nella seconda metà del 2022, è già stata finanziata anticipatamente. Fra i finanziatori spicca la società giapponese di venture capital Incubate Fund, con ulteriori investimenti da partnership gestite da Innovation Engine, fondi gestiti da SBI Investment Co., Katsunori Sago, Aizawa Investments e fondi gestiti da HiJoJo Partners e Aizawa Asset Management. Incubate Fund aveva già investito in Ispace durante il primo seed round della società nel 2014 assieme a Takasago Thermal Engineering Co., che vuole sviluppare un esperimento di elettrolisi dell’acqua sulla superficie lunare e che volerà su un futuro lander spaziale e Mitsui Sumitomo Insurance Co., che sta sviluppando prodotti assicurativi per progetti lunari commerciali.

Il primo round di finanziamenti, quello di serie A a dicembre 2017, ha raccolto 95 milioni di dollari ed è stato il più grande round di Serie A per una startup giapponese e uno dei più grandi per qualsiasi startup spaziale. Il round di serie B, invece, ha dato a Ispace abbastanza soldi per completare lo sviluppo del suo primo lander Hakuto-R. “Questo round di serie B di 28 milioni di dollari coprirà il completamento dello sviluppo della Missione 1 nei tempi previsti nel 2022″, ha affermato Jumpei Nozaki, direttore finanziario di ispace, durante una conferenza stampa online sul nuovo finanziamento. Il finanziamento totale di Ispace è ora di 195,5 milioni di dollari.

La società ha dichiarato il mese scorso di aver iniziato a costruire il primo modulo di volo e di atterraggio lunare per la missione 2022 in una struttura di proprietà della società di lancio spaziale ArianeGroup, a Lampoldshausen, in Germania. Il “lander” Hakuto-R, così viene chiamato il modulo, sarà alto 7,5 piedi (circa 2 metri) e impiegherà tre mesi per raggiungere la luna. Questo per risparmiare costi e peso aggiuntivo del propellente. Il modulo conterrà un rover da 22 libbre del Mohammed bin Rashid Space Center dell’Arabia Saudita, un robot lunare per la Aerospace Exploration Agency e altro carico utile di tre società canadesi. Il lander raggiungerà la luna a bordo di un “razzo taxi”, lo SpaceX Falcon 9, di Elon Musk e verrà utilizzato anche nella seconda missione nel 2023 per depositare un piccolo rover spaziale che raccoglierà dati per supportare le successive missioni della compagnia sulla luna. Per la missione finale, la startup con sede a Toyko sta sviluppando un lander più grande negli Stati Uniti.

“Per lo sviluppo della Missione 2, abbiamo ancora bisogno di ottenere denaro per completarla”, ha affermato Nozaki. Ciò potrebbe provenire dal carico utile e da altri ricavi delle vendite, nonché da finanziamenti aggiuntivi. “Queste due missioni rappresentano la prima di almeno tre fasi del piano aziendale dell’azienda”, ha affermato Takahiro Nakamura, chief operating officer di ispace. Una seconda fase riguarderà la “consegna ad alta frequenza” di carichi utili sulla luna, nonché l’acquisizione e la vendita di dati. Una terza fase si concentrerà sull’utilizzo delle risorse lunari. A partire dalla terza missione, Ispace prevede di aumentare le dimensioni del suo lander per ospitare carichi utili più pesanti. “Stiamo studiando la giusta dimensione della capacità di carico utile”, ha affermato Takeshi Hakamada, fondatore e amministratore delegato di Ispace. Ha suggerito che la capacità di carico utile potrebbe aumentare da 100 a 150 chilogrammi, a seconda delle esigenze dei potenziali clienti.

La società ha anche utilizzato l’annuncio di finanziamento per svelare una nuova linea di business. L’iniziativa “Blueprint Moon” raccoglierà dati lunari e offrirà a pagamento vere e proprie mappe dettagliate del suolo lunare a clienti governativi, accademici e commerciali. La società sta ora iniziando questa impresa utilizzando i dati delle missioni lunari del governo, a cui in seguito aggiungerà immagini e altri dati delle proprie missioni.
“Miriamo a raccogliere un’ampia varietà di tipi di dati da fornire ai clienti e a supportare lo sviluppo lunare generale”, ha affermato Nakamura. “Utilizzando questi dati, possiamo aiutare i clienti a pianificare le proprie missioni lunari“. Ispace descrive il suo obiettivo a lungo termine come una “porta di accesso per le aziende del settore privato per portare i propri affari sulla Luna”. L’azienda, infatti, ha un interesse particolare nell’aiutare a stimolare un’economia basata sullo spazio, osservando sul suo sito Web che le risorse idriche della luna rappresentano un “potenziale non sfruttato”.

Paolo Berro: