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Intelligenza artificiale e mondo del lavoro: cosa rivela uno studio

In un mondo in cui gli articoli sensazionali sull’intelligenza artificiale (IA) e sui robot autonomi dominano il panorama dei media, un nuovo rapporto fa luce su una narrativa diversa. La ricerca, finanziata dalla Nuffield Foundation, esplora gli impatti sfumati dell’adozione dell’intelligenza artificiale sull’occupazione e sulla qualità del lavoro. Contrariamente alle previsioni apocalittiche, il rapporto suggerisce che l’intelligenza artificiale potrebbe avere un’influenza positiva sull’occupazione e sulla qualità del lavoro. Lo studio, condotto dall’Institute for the Future of Work (IFOW), indica che, per esempio, l’adozione dell’intelligenza artificiale è già ben avviata nelle aziende del Regno Unito. Tuttavia, anziché portare a una diffusa perdita di posti di lavoro, si evidenzia che l’intelligenza artificiale ha il potenziale per creare più posti di lavoro e migliorare la qualità di quelli esistenti. Anna Thomas, co-fondatrice e direttrice dell’IFOW, ha espresso ottimismo sui risultati dello studio: “Questo rapporto non solo evidenzia che l’adozione dell’intelligenza artificiale è ben avviata nelle aziende del Regno Unito, ma che è possibile che questa trasformazione tecnologica porti sia a risultati netti creazione di posti di lavoro e più “buon lavoro”: ottime notizie mentre cerchiamo di risolvere il puzzle della produttività del Regno Unito”. “Con l’avvicinarsi del vertice sull’intelligenza artificiale [ospitato nel Regno Unito], il governo deve agire con urgenza per regolamentare, legiferare e investire in modo che le imprese e i lavoratori del Regno Unito possano beneficiare di questa tecnologia in rapida evoluzione”.

Un aspetto fondamentale dello studio è l’importanza degli investimenti regionali nell’istruzione e nelle infrastrutture per rendere tutte le aree del Regno Unito “pronte all’innovazione”. Lo studio sottolinea inoltre la necessità che le aziende coinvolgano i lavoratori quando investono in automazione e intelligenza artificiale. L’adozione delle azioni suggerite potrebbe contribuire a garantire che i benefici dell’IA siano distribuiti in modo più uniforme tra regioni e dati demografici, riducendo le disuguaglianze esistenti. Il professor Sir Christopher Pissarides, premio Nobel e co-fondatore di IFOW, ha sottolineato l’importanza di porre “buoni posti di lavoro” al centro di una strategia economica e industriale nell’era dell’automazione. Egli ritiene che lo studio fornisca preziose informazioni su come raggiungere questo obiettivo. Lo studio dell’IFOW suggerisce che con il giusto approccio, l’adozione dell’IA può portare a una trasformazione positiva del mercato del lavoro. Investendo nell’istruzione, nelle infrastrutture e nel coinvolgimento dei lavoratori, il Regno Unito può sfruttare il potenziale dell’intelligenza artificiale per creare più posti di lavoro e migliorare la qualità del lavoro in tutto il Paese. Matt Robinson, responsabile internazionale dell’azienda techUK, ha commentato: “Realizzare i vantaggi delle tecnologie come l’intelligenza artificiale per tutti significherà gettare le giuste basi in aree come le infrastrutture digitali e la fornitura di competenze in ogni parte del Regno Unito, e oltre, per consentire e creare elevate – posti di lavoro digitali di qualità. “L’accesso a una buona infrastruttura digitale, così come alle competenze e al talento, è una priorità per i membri di techUK, e il lavoro dell’Istituto fornisce approfondimenti positivi sulla loro importanza per la creazione di un buon lavoro in tutto il Paese”.

Sebbene lo studio dell’IFOW dipinga una prospettiva più positiva sull’adozione dell’intelligenza artificiale rispetto alla maggior parte dei titoli dei giornali, sarà una dura battaglia convincere il pubblico più ampio. Un sondaggio tra gli adulti statunitensi, pubblicato questa settimana da Mitre-Harris, ha rilevato che la maggioranza (54%) crede nei rischi dell’intelligenza artificiale e solo il 39% degli adulti ha affermato di ritenere che le tecnologie di intelligenza artificiale di oggi siano sicure, in calo di nove punti rispetto al sondaggio precedente. Mentre il settore dell’intelligenza artificiale continua a evolversi, è essenziale un’azione urgente da parte di governi, datori di lavoro e dipendenti di tutto il mondo per rendere concrete le opportunità, gestire i rischi e convincere un pubblico diffidente dei vantaggi della tecnologia.

Una copia del documento di lavoro completo, nel formato PDF, è visionabile cliccando qui

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