La cittadinanza integrale e piena delle persone con disabilità e delle loro famiglie è l’obiettivo che ogni società deve perseguire per dirsi matura e attenta alle esigenze dei cittadini più fragili, soprattutto in questo periodo storico estremamente difficile in cui le difficoltà precedenti si sono amplificate.
Il raggiungimento della piena integrazione e inclusione delle persone con fragilità nella società deve passare attraverso la completa attuazione della Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità, il sostegno e la valorizzazione delle organizzazioni di volontariato che rappresentano le persone con disabilità, il sostegno alla vita autonoma all’interno dei cosiddetti “Durante e Dopo di Noi” e il riconoscimento adeguato del ruolo di assistenza e cura dei caregiver mediante sostegni previdenziali ed economici congrui.
Tutto però deve avere inizio dal riconoscimento del ruolo centrale delle persone con disabilità nei programmi di abilitazione e riabilitazione per far sì che possano essere protagonisti nell’ambito delle scelte riguardanti la loro quotidianità e, nello stesso tempo, rafforzare le rispettive attitudini e potenzialità individuali.
Infine, per dare vita ad una inclusione autentica e di lunga durata, occorre generare un cambio del paradigma culturale in materia di disabilità e fragilità. In altre parole, chi vive e affronta questa condizione, deve essere percepito come una ricchezza per la società intera. Solo nel momento in cui, tutti noi, senza alcuna distinzione, sapremo farci carico della condizione di fragilità del nostro prossimo con empatia e altruismo, diventeremo una civiltà migliore.