Quando per una persona cara ti dicono “non ci sono speranze” inizia in percorso difficile e più grande è l’amore più grande è la sofferenza, lo smarrimento, la paura di perderla. Un respiro affannoso diventa un lamento che ti entra dentro e non ti fa dormire la notte.
Ricordo ancora quello affannato di mia madre quando stava per lasciarmi. Pregavo perché vivesse ma poi talvolta dicevo dentro di me: “Signore, perché deve soffrire così? Perché non le apri la porta?”.
La sera, appena la vedevo addormentarsi, quasi furtivamente la lasciavo per tornare dalla mia famiglia ma appena arrivato a casa non potevo smettere di pensare a lei in quella cameretta d’ospedale. Era troppo forte il desiderio di ripartire da Ancona per Sant’Elpidio a Mare per rivedere quel volto amato e durante il viaggio avevo il terrore che la nemica avesse deciso di ghermirla e non avessi più avuto la possibilità di tenere la sua mano tra le mie.
La mia auto sembrava aver imparato a viaggiare da sola da Ancona a Sant’Elpidio a Mare e viceversa. Quando si consumò l’ultimo atto ero accanto a lei con un mio amico sacerdote. Don Aldo le unse la fronte con l’olio benedetto ed incominciammo a pregare. Il medico aveva detto che ormai non avrebbe reagito più a nulla e che eravamo arrivati alla fine ma io vedevo le sue labbra muoversi lentamente, come seguisse le nostre preghiere e la sentii sussurrare al termine della Salve Regina la parola Amen. E così mia madre lasciò la sua vita terrena.
Credo di essere stato per lei un buon figlio. Una sola volta le mancai di rispetto. Dei tre figli che ha avuto ero sicuramente il più amato, forse perché il più piccolo o forse perché il più affettuoso. Non ho mai nascosto il mio amore per lei, fin da bambino. E quando morì sentii un dolore forte, fisico, come se una parte del corpo si staccasse da me.
Dopo il funerale trovai le lettere che le avevo scritto negli anni e che lei e babbo avevano conservato in un cassetto. Di lei mi restano qualche foto e tanti ricordi nei quali a volte mi perdo. Spero che i miei figli amino la mamma così come io ho amato la mia. E comprendano quanto è importante averla accanto, una madre. Che le parlino del loro amore per lei.
Ma nulla è scontato in questa vita. Ognuno di noi ha un carattere ed una sensibilità propria e le esperienze degli altri poco insegnano. Devi confrontarti con gli ostacoli sul cammino per comprendere che la notte, se ti alzi dal letto, devi accendere la luce. E così è la vita. A volte varrebbe la pena fermarsi…e accendere la luce.