Il Fondo Monetario Internazionale fa previsioni catastrofiche sulle cicatrici profonde e sanguinolente provocate dal Covid. Sottolinea con certezza che gli effetti economici sull’Italia saranno più forti di quelli subiti dopo la crisi del ‘29’, con il raggiungimento di un debito, paragonabile per portata a quello del 1861, a ridosso della unificazione politica italiana. Insomma, la inevitabile contrazione dei commerci internazionali ci renderà la vita molto più difficile di quella che già si prevede per noi con un Pil in perdita di circa il 13%: il peggiore d’Europa.
Insomma questo per noi non è un tempo ordinario, e bisognerebbe tenerne conto per ogni decisione da prendere. Non è molto incoraggiante che una vera direzione economica non è stata ancora decisa. Eppure è molto semplice la scelta da fare: investimenti produttivi nelle infrastrutture materiali ed immateriali; rivoltare come calzini, scuola, Universita, giustizia; taglio vigoroso delle tasse per chi investe; riduzione delle tasse per le persone fisiche; riduzione della spesa pubblica improduttiva.
Per un poter decidere questi interventi, occorrerà un patto tra tutti i partiti per proteggere il paese, che non significa un governo di tutti. Anche noi cittadini tutti dovremo migliorare la consapevolezza sui rischi gravissimi che sopratutto noi italiani rischiamo di correre. Si può dire con ragionevole certezza che il nostro futuro dipende proprio da noi.