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Il fondamento giuridico del nostro sistema tributario

Liberazione

La costituzione. © Quirinale

Allo scopo di garantire il funzionamento della macchina statale e fornire i servizi pubblici a tutta la collettività, lo Stato ha dei costi che riesce a sostenere attraverso la contribuzione di ogni cittadino. Infatti, la parte più consistente delle risorse finanziarie provengono dal prelievo fiscale, che rappresenta uno strumento indispensabile per un’equa distribuzione degli oneri tra tutti i contribuenti. Una parte importante del prelievo viene utilizzato per garantire la sicurezza attraverso le forze dell’ordine, l’istruzione attraverso la scuola pubblica, la giustizia attraverso la magistratura, e la salute attraverso il servizio sanitario. La prestazione patrimoniale, che lo Stato e gli altri enti pubblici richiedono ai cittadini per poter provvedere ai servizi generali, prende il nome di tributo.

La Costituzione contiene i principi del sistema tributario, partendo dall’art. 23, il quale recita che «nessuna prestazione patrimoniale o personale può essere imposta se non in base alla legge». In base a questo articolo, solo la legge del Parlamento e gli atti aventi forza di legge, i decreti-legge e decreti legislativi, possono istituire, modificare o estinguere le norme tributarie che stabiliscono gli adempimenti a carico dei contribuenti. Questa rappresenta una garanzia per i cittadini, in considerazione della centralità del Parlamento. L’art. 53 Cost. afferma che «(T)tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività». Questo articolo contiene i tre principi fondamentali: l’universalità dell’imposizione fiscale, la capacità contributiva, e la progressività del sistema tributario. Per universalità dell’imposizione fiscale si intende che tutti i cittadini hanno il dovere di contribuire alle spese pubbliche attraverso i tributi. Questo significa che il versamento serve a finanziare il funzionamento della macchina statale e ritorna, comunque, ai cittadini in termini di prestazioni e servizi come scuole, ospedali, polizia, esercito, tribunali. In particolare, l’indigente, colui che si colloca al di sotto di un reddito minimo, è esonerato dall’obbligo fiscale e usufruisce ugualmente di tutti i servizi, per il principio della solidarietà economica e sociale ex art. 2 Cost. Secondo il principio della capacità contributiva, il pagamento dei tributi deve essere rapportato alla possibilità economica dei cittadini, che si calcola in base a dati oggettivi, come il reddito, il patrimonio, i consumi e i trasferimenti di ricchezza. Il rispetto di questo principio è previsto per garantire una giusta ripartizione del carico fiscale, escludendo dalla tassazione chi non ha capacità contributiva. Infine, secondo il criterio di progressività, il prelievo economico da parte dello Stato e, quindi, il pagamento delle imposte da parte del cittadino, varia in maniera più che proporzionale rispetto al crescere della base imponibile. In pratica, ognuno versa le imposte in base alla propria possibilità economica, con una contribuzione che cresce in maniera progressiva al crescere del reddito.

I principi costituzionali tributari costituiscono il fondamento giuridico del nostro sistema tributario, assumendo anche i valori sociali e di convivenza civile che devono motivare ogni cittadino a contribuire allo sviluppo sociale ed economico dello Stato attraverso l’adempimento dei propri doveri. Diversamente, coloro che non pagano le tasse pur avendone la possibilità economica sono evasori fiscali. Anche coloro che evadono pagando meno tasse non rispettano uno dei principali doveri di cittadinanza e usufruiscono, indebitamente, dei servizi forniti dallo Stato all’intera collettività. A ciò consegue che l’evasione determina un carico fiscale maggiore sui cittadini corretti, costretti così a subire un prelievo aggiuntivo per sopperire alle esigenze del bilancio pubblico. Nel rispetto del patto di convivenza, regolamentato nella Costituzione, il corretto comportamento di tutti i cittadini rende il sistema fiscale più equo.

Bruno Di Giacomo Russo: