Papa Francesco, nel corso del suo magistero, ci ha esortato più volte ad impegnarci per il bene comune e a mettere al centro di ogni azione la tutela della dignità di ogni persona. Questi due valori, per le giovani generazioni, devono rappresentare una guida imprescindibile, soprattutto nei tempi difficili in cui ci troviamo, per fronteggiare in un’ottica di pacificazione i numerosi conflitti in atto e l’emergere di nuove fragilità sociali a cui dobbiamo obbligatoriamente dare delle celeri risposte. Tutto ciò però, soprattutto da parte nostra, presuppone il pensare al futuro in un’ottica comunitaria e di fraternità nel quale, il progetto europeo, riveste una valenza fondamentale.
Alla luce di questo, le istituzioni comunitarie, devono rappresentare un baluardo per la promozione e la tutela della pace, dei diritti e del diritto a sognare di noi giovani. Dobbiamo essere in grado di rispondere alle sfide del nostro tempo valorizzando gli insegnamenti dei padri fondatori dell’Europa, ovvero Robert Schuman, Konrad Adenauer e Alcide De Gasperi i quali, da cattolici e uomini di frontiera, dopo le sofferenze vissute nella Seconda guerra mondiale, hanno saputo tutelare il bene comune del Vecchio Continente e dell’umanità intera attraverso un esempio di sinergia politica e umana che, ancora oggi, deve poter risplendere in tutta la sua bellezza.
Solo essendo uniti e mettendo da parte i nostri interessi personali potremo valorizzare le nostre specificità, facendo sì che possano diventare un patrimonio comune a disposizione di tutti con l’obiettivo di aiutare chi, vicino e lontano dai nostri confini, sta soffrendo a causa di guerre scatenate da interessi di parte. L’obiettivo di noi giovani, senza alcuna scusa, deve essere l’impegno per la pace attraverso degli esempi concreti di fraternità attiva che devono iniziare dal nostro quartiere fino a lambire l’intera Europa. Abbiamo il dovere di donare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi, senza se e senza ma.