L’attuale generazione di giovani non ha mai vissuto direttamente la guerra. Ciò è potuto accadere per merito di un solido progetto politico comune chiamato Europa. Questo è stato il solco tracciato ottant’anni fa nel Manifesto di Ventotene, elaborato con l’obiettivo di creare le condizioni durature per la pace sul continente europeo e in tutto il globo. Più volte in passato noi europee ed europei siamo stati gli iniziatori di guerre sanguinarie: oggi però, vogliamo e dobbiamo essere promotori di una pace duratura ed essere pronti a batterci per essa con una diplomazia senza quartiere.
I giovani europei, in un tempo di grandi e veloci cambiamenti storici dove, come dice Papa Francesco, si sta combattendo una “guerra mondiale a pezzi”, devono far sentire la loro voce con tutti i mezzi che la pace ci offre. Ciò implica il mettere al primo posto la fraternità e la comprensione reciproca di chi sta al nostro fianco. L’armonia deve essere alla base della nostra società, partendo dalle nostre famiglie per giungere fino ai rapporti diplomatici tra i diversi Stati. Il compito che spetta a noi giovani è questo: essere messaggeri di pace e altruismo, per far capire ai leader delle grandi potenze che, solo attraverso il dialogo, si può garantire un futuro di pace all’umanità.