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I giorni di Quaresima, tempo per riscoprire il silenzio

Foto di Ch P su Unsplash

Dal latino “quadragesima”, la Quaresima indica il periodo di quaranta giorni, quelli vissuti e trascorsi da Gesù nel deserto, (quarantasei in realtà, ma le domeniche sono escluse dal conteggio), dal mercoledì delle Ceneri alla Domenica di Pasqua. La Quaresima, richiama, specialmente nei più anziani, ricordi particolari, legati al colore viola, usato in questo periodo, che ricopriva le immagini sacre che adornano le nostre chiese, dalla più piccola alla più grande, soprattutto nei giorni della Settimana Santa.

Tutto sembra fermarsi in attesa di qualcosa che deve accadere. E’ un momento piuttosto lungo per fermarsi e pensare: è il tempo della preghiera, del digiuno, della condivisione, della penitenza e della conversione. E’ il tempo del silenzio.

Sappiamo e vediamo e sentiamo ogni giorno che la nostra società, vive quasi sotto il continuo controllo e per certi versi dipendenza dei tanti messaggi che circolano in rete e nei vari social, oltre quelli dei vari canali ed emittenti televisive; per essere sempre sul “pezzo” come si usa dire, tralasciamo ogni cosa, convinti che quello che appare nei messaggi sia reale…

Ecco, che allora, sembra diventato tutto più difficile trovare un momento per fare silenzio, perché stiamo vivendo sempre di fretta: abbiamo sempre tante cose da fare, tutte cose che hanno la precedenza addirittura su noi stessi e sulla vita che ci gira intorno. Invece, in questo tempo forte e non solo per la Chiesa, l’essere umano può riscoprire nel silenzio, quello ispirato dalla riflessione e dal continuo approfondimento una continua ricerca di Dio. La Quaresima implica uno stile di vita che lascia spazio alla preghiera, all’accoglienza e alla condivisione. Il poeta inglese John Milton (1608-1674), autore del “Paradiso perduto”, scriveva che noi non abitiamo tanti luoghi, ma il nostro cuore.

E quello che durante la Quaresima dovremmo fare è abitare con se stessi, i testi liturgici ci invitano a scoprire la casa del nostro cuore a rimetterla in ordine ascoltando la Parola di Dio, il solo messaggio che dopo duemila anni rimane per sempre.

La Quaresima è senza dubbio il tempo per eccellenza in cui Dio ci parla, il tempo in cui Dio crea di nuovo, il tempo della redenzione. Ma abbiamo ancora voglia di ascoltarlo? La nostra epoca storica, mai come adesso, è attratta e attirata da tante, troppe parole, tante voci sovrapposte, tanti suoni che diventano rumori, è ancora in tempo e in grado di fermarsi un attimo ad ascoltare quella Parola che viene da un Dio che ci vuole tutti fratelli? Il mistico carmelitano spagnolo S. Giovanni della Croce (1542-1591) nel libro “La salita al Carmelo” così ci ricorda: “Dio è diventato come muto e non ha più niente da dire, perché tutto ciò che ha dapprima detto, parzialmente attraverso i profeti, ora l’ha rivelato totalmente nel dono del suo Figlio che è la sua Parola definitiva”.

Convertitevi e credete al Vangelo, in queste parole è racchiusa la forza e la speranza per l’uomo di oggi, di credere nonostante tutto e di ricordare che la vita va vissuta con lo sguardo e il cuore rivolto verso il cielo.

Gualtiero Sabatini: