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Getlabs: il futuro prossimo dell’assistenza sanitaria diretta

La prossima volta che suona il campanello, potrebbe trattarsi di una consegna del solito corriere, oppure potrebbe essere un “flebotomo”, pronto a farvi gli esami del sangue nel comfort del vostro soggiorno. È proprio questo il cuore di Getlabs, una startup che ha appena concluso un finanziamento di serie A da 20 milioni di dollari, a seguito di un seed round annunciato meno di un anno fa. Fondata nel 2018, Getlabs mira a diventare il giusto supporto domiciliare per la telemedicina. Ad esempio: immaginate di aver appena effettuato una visita in telemedicina e il vostro medico pensa che potrebbe essere necessario fare anche un esame del sangue. Invece di uscire, Getlabs verrà a casa vostra e farà il prelievo, ad un “prezzo di convenienza”, a partire da $ 25.

Al momento, l’azienda raccoglie campioni e collabora con laboratori del tipo di Labcorp, Quest Diagnostics e Sonora Quest per elaborare quei test. L’azienda è nata dall’esperienza del fondatore Kyle Michelson. Mentre stava lavorando a Streamup (un’app per lo streaming di video musicali), nel 2016, Michelson si trovò in ritardo con il lavoro a causa di diverse visite mediche, per le quali doveva rispettare appuntamenti regolari.
A quel tempo, dice, stava lottando con una condizione di salute che richiedeva regolari visite di laboratorio. Sebbene le piattaforme di telemedicina fossero già proliferate, non esisteva un’azienda che offrisse effettivamente i servizi di persona di cui aveva realmente bisogno. La visione di Getlabs è che il futuro prossimo dell’assistenza sanitaria diretta al consumatore consisterà nell’affrontare anche condizioni clinicamente più complesse, del tipo che sarà necessario richiedere loro regolari esami del sangue o test di laboratorio per confermare la loro diagnosi o per monitorare la loro situazione.

“Alcune delle società di telemedicina esistenti sono più concentrate su tipologie di interventi che non richiedono cure pratiche”, ha dichiarato Michelson. “C’è una nuova generazione di società di telemedicina che stanno nascendo da zero e sono alla ricerca di un modo per raggiungere i pazienti fisicamente“. “Il mio pensiero, all’epoca, era che se si fosse trovato modo per spostare temporaneamente i laboratori a casa di un paziente, avremmo improvvisamente sbloccato la capacità della telemedicina di andare ben oltre ciò che fa oggi”, ha ribadito. Il lavoro di laboratorio è una parte importante del processo decisionale medico. Sembra che circa il 70% delle decisioni cliniche si basi sul lavoro di laboratorio… Anche se alcuni scienziati sottolineano che non sia possibile trovare l’origine di quella percentuale… Si sa, comunque, che negli Stati Uniti vengono ordinati circa 14 miliardi di test di laboratorio ogni anno e ci sono prove che questo numero sia cresciuto costantemente negli ultimi anni… Tra il 2013 e il 2018, la spesa per i test di laboratorio negli Stati Uniti è aumentata di oltre il 15%, una tendenza in gran parte guidata dal personale medico che ordina più test per prevenire le malattie. La stessa tendenza esiste altrove, come ad esempio nel Regno Unito. All’inizio degli anni 2000, il cittadino medio del Regno Unito eseguiva da uno a due test di laboratorio all’anno; nel 2018 il cittadino medio ne ha eseguiti circa cinque.

È importante vivere, comunque, aumentare i test di laboratorio non sempre significa avere risultati migliori, ma il punto è che questi test stanno diventando indiscutibilmente più comuni. E unendo questo crescente utilizzo di test di laboratorio con la necessità di espansione dei servizi di telemedicina che avviene in tandem, potrebbe esserci lavoro da fare per Getlabs…! Il livello d’uso della telemedicina, inevitabilmente, sembra essere aumentato esponenzialmente negli ultimi due anni, rispetto al suo livello pre-pandemia. È stato osservato che, in generale, le visite di telemedicina tendono a comportare meno prenotazioni di test di laboratorio rispetto a quelli prenotati durante le visite di persona. Questo, tuttavia, potrebbe cambiare con l’utilizzo della telemedicina, non solo per le cure urgenti ma, ad esempio, verso altre aree che dipendono maggiormente dai test di laboratorio.

Alcune società di telemedicina, come Amwell, si stanno accorgendo che i modelli di “assistenza ibrida” aiuteranno il proliferare della telemedicina verso aree come la gestione delle cure croniche, ad esempio. Anche altri investitori sono convinti sul fatto che il futuro della telemedicina non sia solo virtuale, ma un modello ibrido che combinerà appuntamenti virtuali con il monitoraggio remoto del paziente a domicilio, con o senza eventuali visite di specialisti qualificati. Dalla sua prima richiesta pubblica di finanziamenti, Getlabs ha investito molto nella costruzione della sua forza lavoro, assumendo personale specializzato in prelievi e infusioni venose, in modo tale da supportare proprio quel modello di assistenza ibrida. Finora, l’azienda ha assunto oltre 100 persone specializzate.

Con quella forza lavoro, Michelson afferma che l’azienda ha personale proprio a servire circa il 45% della popolazione degli Stati Uniti, rispetto al 6% circa di appena quattro mesi fa. L’azienda punta a raggiungere il 60% di copertura entro la fine di quest’anno. Una cosa da notare, tuttavia, è che questa concentrazione di personale tende ad essere relativamente urbano-centrica: digitando alcuni indirizzi rurali nello stato di New York risulta che Getlabs non ha ancora coperto quelle zone. Michelson afferma che il servizio, al momento, si rivolge in gran parte a un pubblico suburbano, piuttosto che a un pubblico rurale o veramente urbano: “Il punto in cui pensiamo di avere più valore è nelle situazioni in cui il paziente viva in periferia. Sai, hanno dei figli che devono crescere, hanno altre situazioni che rendono meno conveniente per loro andare [in una clinica]”, ha spiegato.

La telemedicina è un servizio particolarmente utile per le aree rurali che non hanno accesso a specialisti o cliniche, perciò popolare anche quelle aree si rivelerà particolarmente importante per aiutare a servire quelle comunità. In definitiva, Getlabs rientra nella categoria delle aziende che vogliono trattare l’assistenza sanitaria sempre più come un prodotto di consumo. Se il servizio fosse vicino a casa sarebbe molto facile prenotare un appuntamento da Web o smartphone… Il problema sta proprio nel coprire i bisogni dei consumatori “distanti”. Piuttosto che far prenotare loro stessi le visite al laboratorio, Getlabs mira a integrarsi completamente in una piattaforma di telemedicina, lasciando ai medici la prescrizione e la successiva valutazione dei test di laboratorio, direttamente dopo le sessioni di visita virtuali dei pazienti. “Tutto quello che devi fare è ottenere una risposta verbale… E tutto il resto sarà fatto. Senza intoppi”, ha concluso sorridendo…

Paolo Berro: