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Fraternità e bene comune: le basi di un futuro più equo

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Foto di Duy Pham su Unsplash

Papa Francesco, di fronte ai giovani universitari a Lisbona, ha esortato le nuove generazioni ad avere il coraggio di “di sostituire le paure coi sogni”, ad essere “imprenditori di sogni” e a “promuovere il cambiamento” essendo “maestri di nuove opportunità per il pianeta e i suoi abitanti, maestri di speranza”. Queste parole del Santo Padre, a mio parere, esprimono con grande lungimiranza il compito che spetta ad ogni giovane, ovvero il mettersi in gioco per migliorare le condizioni della nostra famiglia umana e, nello stesso tempo, rendere la “Casa comune” un luogo in cui, la dignità della persona, venga sempre messa al centro di ogni decisione.

La fraternità è l’imperativo morale che sta a fondamento di un mondo più equo e attento alla fragilità a 360 gradi. Tutti i giovani, indipendentemente dalla loro condizione economica e sociale, devono poter avere il diritto di studiare e realizzare i propri sogni con l’obiettivo di concorrere alla realizzazione del bene comune. Il compito che ci attende è molto grande ma, tutti insieme, saremo capaci di rispondere con amore alle grandi sfide del nostro tempo, come i cambiamenti climatici o la necessità improrogabile di un’economia più etica e attenta ai bisogni delle famiglie. Il Papa ha sottolineato che “non basta che un cristiano sia convinto, deve essere convincente”, questo può realizzarsi solamente attraverso il nostro esempio concreto di giovani cristiani attenti al nostro prossimo e alle sue esigenze. Siamo chiamati ad agire subito e senza riserve, nessuno può sottrarsi dalle proprie responsabilità.

Francesca Zonfrillo: