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European Accessibility Act: a che punto è l’Italia

L’European Accessibility Act è una direttiva che vuole garantire l’accessibilità di una serie di servizi e prodotti all’interno degli Stati membri europei al fine di renderli più accessibili sul mercato e con prezzi più convenienti. La Commissione Europea ha consultato le parti interessate e gli esperti in materia di accessibilità e ha tenuto conto degli obblighi derivanti dalla Convenzione delle Nazioni Unite sulle persone con disabilità, includendo tra questi prodotti: computer e sistemi operativi, Bancomat, biglietterie automatiche e check-in, smartphone, apparecchiature TV relative ai servizi di televisione digitale, servizi di telefonia e relative apparecchiature, accesso a servizi di media audiovisivi come trasmissioni televisive e relative apparecchiature di consumo, servizi relativi al trasporto passeggeri aereo, autobus, ferroviario e per vie navigabili, servizi bancari, e-book, sistemi di commercio elettronico…

L’European Accessibility Act porterà vantaggi anche alle imprese. La necessità di nuovi prodotti accessibili creerà nuove opportunità industriali e l’eliminazione delle barriere tra gli Stati membri, creerà un mercato più grande e unito, incentrato sull’accessibilità. Sarà più facile per le aziende europee operare in un altro Paese dell’UE, grazie alle regole comuni sull’accessibilità.

Queste regole hanno preso vita il 2 dicembre 2015, quando la Commissione Europea ha pubblicato una proposta di Legge Europea sull’Accessibilità. Dopo questa proposta, il Forum europeo sulla disabilità ha condotto una campagna a favore della direttiva e della sua approvazione. L’European Accessibility Act è stato finalmente approvato dal Parlamento europeo il 13 marzo 2019. Si tratta della prima legislazione di questo tipo nell’Unione europea.

Entro il 28 giugno 2022, tutti gli Stati membri dell’UE hanno ormai recepito la legge europea sull’accessibilità nel proprio diritto nazionale. A partire dal 28 giugno 2025, infatti, tutte le aziende dovranno garantire che i prodotti e servizi di nuova commercializzazione coperti dalla legge siano accessibili. Gli Stati membri possono decidere di fare alcune eccezioni. Ad esempio, possono concedere più tempo per l’applicazione delle nuove regole ai fornitori di servizi che utilizzano terminali self-service. Anche le microimprese (cioè le piccole imprese con meno di 10 dipendenti) che forniscono servizi sono esentate dagli obblighi della legge. Tuttavia, tutte le microimprese saranno sempre incoraggiate a rendere i loro prodotti e servizi accessibili alle persone con disabilità.

In Italia, con il DL 76/2020, l’AgID (Agenzia per l’Italia Digitale) ha anticipato i passi emanando le linee-guida sull’Accessibilità degli strumenti informatici, aggiornando la famosa Legge 4/2004 e indicando alle Pubbliche Amministrazioni come erogare tutti quei servizi necessari, in modo tale che siano più accessibili possibile, con l’obbligo di pubblicare entro il 31 marzo di ogni anno gli Obiettivi di accessibilità per l’anno corrente e lo stato di attuazione del piano per l’utilizzo del telelavoro. Ed entro il 23 settembre di ogni anno la “Dichiarazione di Accessibilità” sul sito form.agid.gov.it, fornendo anche un “meccanismo di feedback” (tramite il quale un utente può segnalare una problematica di accessibilità incontrata) e il link di accesso alla procedura di attuazione.

Il DL 76/2020, inoltre, ha anticipato ulteriormente i tempi, estendendo già dal 5 novembre di quest’anno alcuni obblighi della Legge 4/2004 (art. 3, comma 1-bis) ai soggetti privati con un fatturato medio negli ultimi tre anni superiore a 500 milioni di euro, che offrono servizi al pubblico attraverso siti web o applicazioni mobili.

Tra questi obblighi c’è anche quello di rilasciare e aggiornare una “dichiarazione di accessibilità” entro il 5 novembre di ogni anno sia per web (posta nel footer con apposito link) che applicazioni mobili (va riportata la URL all’interno delle informazioni generali presente nello store e nel relativo sito Web del soggetto erogatore) di cui sono titolari. In ogni dichiarazione sarà necessario indicare lo stato di conformità raggiunto dal proprio sito o app, eventuali deroghe, alternative accessibili messe a disposizione dei visitatori e modalità e riferimenti per segnalare eventuali casi di inaccessibilità.

Una grande rivoluzione normativa che potrà dare un aiuto concreto a tutte quelle persone che, digitalmente, non sono ancora totalmente incluse. Tutte le aziende non si dovranno più adattare a tutte le diverse leggi di ogni paese e potranno proporre nuovi prodotti sul mercato e alle persone con disabilità. Ma soprattutto nascerà la figura dell'”Accessibility Expert” (o del consulente per accessibilità), un professionista che (preferibilmente disabile) verrà coinvolto in ogni processo produttivo e di verifica di prodotti, servizi e documenti digitali.

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