Gli scandali e la corruzione in politica e nella società – non solo di uomini politici, ma in ambienti aziendali, finanziari, istituzionali e religiosi – hanno suscitato un’attenzione particolare al valore della moralità e dell’integrità di un leader. Ci suggeriscono di non generalizzare su tutti i politici, ma ci servono per saper distinguere leader politici etici e leader politici non etici.
Un leader, oggi più che in passato, per rafforzare la sua posizione deve dimostrare di possedere delle virtù etiche come onestà, trasparenza, lealtà, temperanza, rispetto, cura del prossimo, pazienza, umiltà, coraggio, verità, bellezza e bontà. La leadership etica non è solo qualcosa che è giusto fare per gli altri, ma è anche un vantaggio per sé stessi
La leadership etica produce effetti in vari campi. Per citarne solo alcune: Aumenta nei sistemi organizzativi, nelle aziende, la soddisfazione e il benessere lavorativo. Inoltre incoraggia compcoortamenti pro sociali: le persone, percependo di essere in un’organizzazione giusta, si aiutano di più vicendevolmente, compiendo più spesso comportamenti di cittadinanza organizzativa, ovvero tutti quei comportamenti prosociali e di altruismo non esplicitamente richiesti nè pagati nel contratto di lavoro, ma che comunque giovano all’organizzazione e fanno migliorare altruismo, performance e produttività. Poi fa diminuire i comportamenti di mobbing e bullismo lavorativo, perché il leader etico diventa un esempio. Del resto, non c’è fiducia se non c’è etica.
Perché allora i leader politici, adottano comportamenti non etici? Perché accade che il leader tende a separare i propri interessi da quelli dei seguaci? Di qui la teoria del contenuto degli stereotipi. Ogni persona, per motivi evoluzionistici, deve stabilire in tempi reali chi sia l’altro, se si tratta di un amico o di un avversario/nemico. L’immagine che ci creiamo degli altri deriva dall’ attribuzione di due tratti: competenza e calore. Dalle combinazioni possibili di presenza e assenza di questi tratti nascono delle emozioni in chi percepisce il leader cioè nei seguaci, nei dipendenti, negli elettori.
Se il leader è percepito come poco competente e poco caloroso, le reazioni emotive sono uniformemente negative, si prova pietà per il leader. Se il leader è percepito come molto caloroso e poco competente, si hanno reazioni emotive ambivalenti, ma alla fine prevale il disprezzo. Sebbene a livello sociale possa funzionare bene, un leader di questo tipo non riesce a portare a termine i compiti e gli obiettivi di gruppo.
Se il leader è percepito come molto competente e poco caloroso, le reazioni emotive sono ambivalenti e prevale come sentimento l’invidia. Si riconosce la competenza, ma non scatta in modo positivo la relazione con il leader. Se il leader è percepito come competente e caloroso, in questo caso scatta il sentimento di ammirazione.
Sula base di questa analisi, come si possono giudicare i politici Di Maio e Salvini come leader? E il probabile presidente del Consiglio Conte, che è stato da loro indicato al Presidente Mattarella, ma che non è un leader, perché non ha seguaci che lo abbiano eletto, come può essere classificato? Per individuare alcuni tratti distintivi di Etica e Virtù Etiche del Presidente incaricato Conte basterà prendere in esame le sue virtù etiche più manifeste e insieme:
• comportamenti pubblici e privati
• idee che ha saputo perseguire con coerenza
• relazioni interpersonali e familiari
• rappresentanza delle istituzioni
• religiosità in pubblico e in privato, pur rispettando totalmente la laicità del suo ruolo.
Nelle prossime settimane e mesi fintanto che durerà questo nuovo governo giallo-verde potremo esprimere una valutazione non sulla politica, ma sull’Etica politica di Conte. A lui e al nascente governo M5S-Lega facciamo i migliori auguri sia perché si adoperino concretamente per l’edificazione del miglioramento del bene comune del popolo italiano e lo facciano con un maggior tasso di etica politica rispetto all’avvio.
Se rinunciamo a una vita contrassegnata da Verità – Bellezza- Bontà, ci rassegniamo a un mondo in cui nulla ha valore, in cui tutto va bene. Se non vogliamo cedere a un’esistenza senza gioia, senza nome o senza finalità, è di vitale importanza riesaminare sotto una luce molto chiara le nostre concezioni delle virtù etiche, in particolare nei politici perché dimostrino di “servire la politica e di non servirsi della politica”: il motto di Don Luigi Sturzo è sempre attuale nell’era digitale.