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Edicole mariane o “madonnelle”: il loro significato

Foto di Thomas da Pixabay

Camminando per le strade delle città della nostra penisola, sia a nord, quelle di Genova e Venezia, che a sud quelle di Napoli, soprattutto nei centri storici è facile incontrare agli angoli dei palazzi più antichi, le edicole mariane comunemente chiamate anche “madonnelle”.

Le radici delle edicole mariane affondano nell’antichità, infatti già nell’antica Roma, erano diffuse piccole nicchie dedicate alle divinità forse di origine etrusca, chiamate “Lares Campitales”, preposte a vegliare e proteggere i crocicchi stradali, o le mura cittadine per invocare protezione. Con la diffusione del Cristianesimo, queste strutture furono riadattate per ospitare immagini della Vergine Maria, figura centrale della fede cristiana. Nel Medioevo, le edicole si moltiplicarono, diventando luoghi di culto e di preghiera per i fedeli. Venivano spesso collocate lungo i percorsi devozionali, come le vie crucis, o in punti strategici del territorio, come gli incroci, i ponti e le porte delle città. Lo stile delle edicole variava a seconda del periodo storico e dell’influenza artistica locale. Si possono trovare esempi di stile barocco, rococò, neoclassico e moderno.

A partire dal XVI e XVII secolo, si assistette a una vera e propria fioritura di edicole mariane. Il periodo della Controriforma, che gli storici indicano dall’apertura del Concilio di Trento nel 1545 alla pace di Vestfalia nel 1648, contribuì a diffondere ulteriormente questo tipo di espressione religiosa e di naturale devozione popolare. Le edicole venivano decorate con stucchi, dipinti e sculture, e spesso arricchite da ex voto, ovvero offerte votive dei fedeli in segno di gratitudine per grazie ricevute e avevano quasi sempre una fiammella, che spesso era l’unica fonte di luce, per le strade buie delle città.

Esse testimoniano, potremmo dire, il cammino di fede vissuto dall’umanità nel corso dei secoli, il particolare affetto verso la Vergine Maria, ha fatto sì che queste edicole nascessero nei vari quartieri cittadini, era una testimonianza semplice e spontanea che il popolo stesso offriva, in prevalenza sotto forma maggiormente di un dipinto o affresco che raffigurava la Madonna. Le edicole erano viste come un punto di aggregazione ed il rifermento di tutto il vicinato, come luogo di culto per recitare il Rosario o semplici preghiere, per chiedere quasi sempre delle grazie.

Molte edicole “recenti”, risalgono al secolo scorso, o al periodo bellico, lo dimostrano quelle nate nel 1944 a Roma in onore della Madonna del Divino Amore, che aveva salvato la Città Eterna dai bombardamenti. Sempre nella capitale ne vennero collocate altre durante l’Anno Mariano del 1954 e nel 1956 durante la celebrazione delle Giornate missionarie. Capitava spesso, che esse nascessero da un evento miracoloso o prodigioso, talvolta le stesse immagini della Madonna lacrimavano o muovevano gli occhi.

A Tal proposito si racconta infatti, che nell’anno 1796, in quel periodo lo Stato Pontificio era in grave pericolo per l’imminente invasione francese per opera di Napoleone Bonaparte (1769-1821) a partire dal 9 luglio, per circa tre settimane, le “madonnelle” cominciarono a muovere gli occhi, il popolo interpretò questo evento come premonitore della vicina invasione.

Gualtiero Sabatini: