L’energia e i suoi costi altissimi saranno la grande priorità del nuovo Governo anche per i ritardi della Europa e il comportamento egoistico di Germania e Olanda. Ha ragione Giorgia Meloni perché saccheggiare le risorse dei vari Paesi per pagare la speculazione? Molto meglio limitare la speculazione. Le bollette che stanno arrivando a famiglie e aziende sono insopportabili. Alcune aziende hanno già chiuso con relativi problemi occupazionali. In questi mesi mi sarei aspettato di più sia dalla Autorità della Energia che dal Governo. Nei ritardi del Governo Draghi ha inciso anche la lentezza della Commissione europea e la divisione tra Paesi, alcuni con interessi speculativi ai danni di tutti gli altri.
Come ha riferito ieri il Presidente di Centromarca Mutti vi sono altre grosse problematiche che potrebbero portare a una sorta di desertificazione industriale. L’alto costo della energia avrà infatti riflessi importanti sui conti delle aziende, alcuni dicono che l’aumento dei costi si mangia tutto l’ebitda. Questo potrebbe provocare reazioni delle Banche che a quel punto avranno dubbi sulla solidità finanziaria delle aziende. Dall’altro lato la mancanza di pezzi, vedi i semiconduttori, e la lentezza dei trasporti marittimi, in particolare dalla Cina, potranno interrompere la filiera produttiva.
Come nella crisi del 2008 alcuni Paesi industrializzati, a partire dalla Germania, avranno interesse a indebolire la manifattura italiana che come abbiamo visto negli ultimi due anni ha tenuto meglio sul mercato internazionale. Qui non dobbiamo sbagliare un colpo. La difesa del nostro sistema industriale deve essere una priorità di tutto il Paese. Teniamo conto che mentre l’Italia che non vale l’uno per cento della popolazione mondiale, vale quasi il 3% del mercato globale e l’attivo della Bilancia commerciale (Export- Import) negli ultimi dieci anni ha tenuto in positivo il nostro PIL. Senza l’avanzo commerciale il nostro PIL sarebbe più basso e con esso il PIL pro-capite, che negli ultimi vent’anni è sceso di venti punti rispetto alla media europea.
Dopo l’energia e la difesa della industria dobbiamo accelerare la costruzione delle Infrastrutture strategiche che ci collegano meglio e via treno, l’unica modalità di trasporto Green, al mercato europeo e mondiale. Accelerare i lavori della TAV, del terzo Valico, del Brennero è un interesse nazionale così come. La costruzione della Nuova Diga al Porto di Genova ci consentirà di attirare nuovi traffici merci e di distribuirli in tutto il mercato europeo con vantaggi fiscali e logistici notevoli. I porti svolgeranno in questo secolo lo stesso ruolo della Mirafiori nel secolo scorso. I nostri porti però sono indietro nella graduatoria della
Competitività dei porti europeo e mondiali. Qui con una norma a costo zero potremmo recuperare anni di ritardo. La logistica è un settore labour intensive, in Germania è il terzo settore per occupazione. Noi che abbiamo le città piene di giovani e cinquantenni disoccupati e di tanti sessantenni prepensionati potremmo offrire loro una prospettiva oltre a rendere più competitivo il nostro sistema import/ export. Ovviamente il Governo dovrà essere in grado di gestire le tensioni sociali a partire da quelle dei trasporti. Un blocco dei tir oltre a danneggiare la economia ci farebbe precipitare all’ultimo posto nella classifica della affidabilità produttiva e commerciale.