Siamo i genitori di un bambino con disabilità e, siccome che tra pochi giorni inizierà un nuovo anno scolastico, abbiamo molti desideri per il nostro bambino e pensiamo di interpretare i desideri di tantissimi genitori. Vorremmo che accadessero alcune cose: che ci fossero gli insegnanti di sostegno già dal primo giorno di scuola, gli assistenti comunali già dal primo giorno di scuola e che entrambi fossero quelli dell’anno passato, in base alla famosa continuità. Desidereremmo che gli insegnanti di sostegno e gli assistenti e magari anche gli insegnanti curriculari fossero preparati sulla disabilità dei nostri figli. Non pretendiamo siano medici, ovviamente, ma almeno che abbiano un’infarinatura generale sul tipo di disabilità che dovranno affrontare. Inoltre, auspichiamo che, le ore di sostegno e/o assistenza di cui hanno bisogno i nostri bambini, non siano un mercanteggiare a chi offre di meno, ma una reale risposta al bisogno.
Vorremmo che, i compagni di scuola, fossero al corrente che arriva un bambino speciale nella classe e magari insegnare loro come accogliere questo compagno. Essere pazienti, essere sereni, insomma essere inclusivi. E sappiamo quanto possano diventare delle risorse importantissime i compagni per i nostri figli. Inoltre, alle famiglie, dovrebbe essere resa la vita un pochino più facile, con meno burocrazia, con meno “Non è di mia competenza”, “Non lo devo fare io”, “Rivolgetevi a qualcun altro”, e frasi di questo tipo.
I Gruppi di lavoro operativo e Piani educativi individualizzati dovrebbero essere degli strumenti utilizzati e non solo fogli compilati, perché devono essere compilati. Inoltre, i nostri bambini dovrebbero essere inclusi davvero nella classe e non sempre fuori nella loro auletta, perché altrimenti disturbano. In conclusione, il diritto all’istruzione deve essere realizzato per tutti, in egual misura, ma in particolar modo per i bambini più fragili.