Il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, detto anche Recovery Plan, è il programma di investimenti che sono in corso di attuazione con i finanziamenti che la Commissione Europea ha messo in campo nell’ambito del Next Generation EU, lo strumento per rispondere alla crisi sociale, economica e pandemica. In particolare, I fondi a disposizione sono in totale 221,1 miliardi, di cui 30,6 miliardi di risorse interne e 191,5 miliardi dall’Unione Europea, che li sta dando al nostro Paese in forma di sussidi o prestiti a basso tasso d’interesse, da utilizzare entro il 2026. Questo piano si articola in sei diverse missioni e gli interventi a favore delle persone con disabilità si articolano in particolare nel capitolo cinque e nel sei che riguardano rispettivamente a “coesione e inclusione” e “salute”.
Nel dettaglio, la missione cinque, prevede, in capo al ministero della Disabilità, l’attuazione della riforma della cosiddetta “Legge quadro della disabilità” nell’ottica di una maggiore promozione dell’autonomia delle persone con disabilità. Oltre a questo, nell’ambito di una prima attuazione dei fondi del Pnrr, il ministero del Lavoro, con uno stanziamento complessivo di 1,2 miliardi di euro, ha emanato un apposito decreto in cui destina 500 milioni di euro destinati all’inclusione delle persone con disabilità.
Queste risorse sono indubbiamente molto importanti e costituiscono un primo segnale nella giusta direzione. Nel futuro a breve termine occorrerà però incidere con grande forza e determinazione sui temi dell’inclusione lavorativa, Progetto di Vita, Dopo di Noi e in merito ai caregiver familiari. Il periodo storico molto difficile che stiamo vivendo è un banco di prova molto importante per la realizzazione di ciò che la Convenzione Onu per le persone con disabilità ci diceva già nel ormai lontano 2006. Possiamo raggiungere questo fondamentale obiettivo solo agendo insieme e mettendo al centro le persone con fragilità che non possono più attendere.