Il complicato periodo storico che stiamo passando, per le persone con disabilità e le loro famiglie è ancora più difficile, perché molte nuove difficoltà si sommano a quelle già esistenti. Ci sono alcuni temi, di scottante attualità, su cui istituzioni, enti e associazioni di rappresentanza devono agire con tempestività. La prima che mi viene in mente è il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, che contenente numerosi passaggi riguardanti le persone con disabilità e le loro famiglie e deve essere attuato in linea con la Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea e con la recente Strategia per i Diritti delle Persone con Disabilità 2021-2030. Oltre a questo, bisogna incidere fortemente nei settori dell’inclusione scolastica e lavorativa, prevedendo, per quanto riguarda la prima, la continuità didattica dei docenti di sostegno con l’obiettivo di dare più uniformità all’intero percorso scolastico e, in merito agli aspetti lavorativi invece, è necessario dare vita a delle linee guida più uniformi per il collocamento mirato e a un rafforzamento degli incentivi alle assunzioni ai sensi della legge 68/99.
In ogni caso bisogna cambiare progressivamente il paradigma attuale, per far sì che, ogni persona con disabilità venga vista come una risorsa per l’intera società. In questa epoca di passaggio abbiamo una grande occasione per mutare la nostra società nella quale, ancora troppo spesso, le persone con disabilità e fragilità, non vengono adeguatamente valorizzate. A tal proposito, attraverso l’impegno di tutti, si dovranno attuare tutte le riforme necessarie per rispondere meglio ai bisogni che stanno emergendo, ma soprattutto durante l’intero percorso di vita.
Certamente questo percorso, la cui meta è la totale inclusione delle persone con disabilità, sarà ancora lungo ma, grazie all’impegno di tutti e alla valorizzazione della famiglia quale luogo primario di crescita e educazione, raggiungeremo l’obiettivo.