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Disabilità: da dove dovrebbe partire il nuovo governo

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La disabilità riguarda la vita di oltre 3,5 milioni di persone nel nostro paese, ossia il 5,2% dell’intera popolazione. I loro bisogni meritano risposte strutturali e adeguate a rendere migliore la quotidianità di ognuno. Questo obiettivo deve essere raggiunto attraverso la valorizzazione di un modello virtuoso di economia sociale che sia fondato sull’l’inclusione dei cittadini più fragili e veda il Terzo Settore protagonista, insieme a tutte le istituzioni e associazioni che, in Italia, tutelano le persone con disabilità. Bisogna sottolineare che, le emergenze e gli sconvolgimenti degli ultimi tre anni, come la pandemia, la guerra e la conseguente crisi energetica hanno cambiato il nostro quotidiano, creato paure e nuovi bisogni, aggravato quelli preesistenti e reso più impellenti le urgenze, soprattutto per i cittadini con disabilità e fragilità.

Per fronteggiare questa fase, il nuovo governo dovrà partire dai decreti attuativi della Legge Delega in materia di disabilità e monitorare i diversi impegni in materia per quanto riguarda il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Nel dettaglio, i decisori, dovranno agire sui punti fondamentali indicati dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, ratificata dall’Italia ormai tredici anni fa. I temi sono quindi molteplici, si va, ad esempio, dalle misure e i servizi per il supporto all’occupazione e al mantenimento del posto di lavoro per le persone con disabilità, al sostegno per i caregiver familiari, pari opportunità, sostegni e i servizi per l’abitare e l’attuazione dell’inclusione scolastica. Ce la faremo solo attraverso un’azione comune che metta al centro l’autodeterminazione delle persone con disabilità.

Alda Cattelini: