Le persone con disabilità nel mondo, secondo le ultime statistiche pubblicate, sono più di un miliardo ovvero il 15% della popolazione totale con una tendenza ad aumentare rispetto al recente passato. Negli anni ’70, questa stima era attorno al 10%. Questi numeri ci devono far riflettere: dietro a ogni persona con disabilità e alla sua famiglia, a prescindere dalla parte del mondo in cui risiede, c’è una quotidianità fatta di difficoltà e fatiche a cui, nelle aree più disagiate del globo, si aggiunge la quasi totale assenza di supporto da parte delle istituzioni. La Convenzione Onu sui diritti per le persone con disabilità richiama l’attenzione proprio sul fatto che, la disabilità, non risiede nella condizione soggettiva dell’individuo ma nei contesti sociali e culturali in cui la disabilità si manifesta, facendo riflettere i governanti e i cittadini dei cosiddetti Stati Parti responsabilità collettiva che da ciò deriva.
Società civile e istituzioni sono quindi chiamate, in ogni parte del mondo, a rimuovere o ridurre le condizioni ambientali che aggravano la percezione della disabilità, andando ad incidere maggiormente, come indicato dalla Convenzione, negli ambiti dell’educazione, dell’inclusione lavorativa e sociale. Molti passi avanti sono stati fatti ma, tutti insieme, dobbiamo compierne ancora molti, con l’obiettivo di garantire una maggiore partecipazione delle persone con fragilità nella società, indipendentemente dal paese di nascita.