Il diritto alla casa è fondamentale per le famiglie e per ogni cittadino. Purtroppo, però, in Italia, il dato relativo agli sfratti, è molto negativo. Nel solo 2022, ad esempio, 150 mila persone sono state sfrattate e, tale cifra, mette in seria difficoltà coloro che l’hanno subito. Per evitare ciò, in una fase emergenziale come quella che stiamo attraversando, bisognerebbe bloccare, come già è stato fatto durante il periodo pandemico, le procedure di sfratto in atto nel nostro paese.
Oltre a questo, sarebbe necessario intervenire in altre direzioni, come ad esempio continuare ad investire nelle case di edilizia popolare. Bisogna però sottolineare che, da più di venticinque anni, non si costruiscono alloggi di tal genere. Essi sono e sarebbero molto importanti, in quanto hanno un canone di locazione calmierato e devono essere date alle persone che hanno i redditi più bassi. Inoltre, come già è stato fatto negli anni passati, si dovrebbe aiutare chi non riesce a pagare l’affitto per gravi cause di forza maggiore, attraverso il cosiddetto bonus affitti o altri interventi similari.
Questi contributi sarebbero molto utili per coloro che si trovano in condizioni difficili e non inciderebbero molto sul bilancio pubblico, ossia per circa 900 milioni di euro o, al massimo, un miliardo. Purtroppo, per il 2023, non ci sono risorse a disposizione per tale aiuto, ma sarebbe opportuno destinare delle risorse per chi, come gli sfrattati, sta male. Bisognerebbe quindi, ripristinare gli aiuti, per dare sollievo alle famiglie meno abbienti e soprattutto a quelle che hanno più difficoltà a pagare i canoni di locazione.