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Dimenticanze e correzioni: l’odissea per compilare il 730

Una famosa citazione, erroneamente attribuita a Benjamin Franklin ma in realtà di Christopher Bullock, dice “è impossibile essere sicuri di qualcosa se non della morte e delle tasse” con, però, la vistosa differenza che, mentre la prima è un evento unico nella vita di ciascun essere umano, le seconde sono assi ricorrenti negli anni che ognuno di noi passerà sulla Terra.

Esistono diversi tipi di imposta, da quelli più evidenti come quelle reddituali a quelle a cui spesso nemmeno ci si fa caso come l’IVA ad esempio, ma sono i primi quelli per cui risulta più laborioso il calcolo.

Poiché la costituzione imponga, all’art. 53, che “tutti sono tenuti a concorrere alle spese pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. Il sistema tributario è informato a criteri di progressività” occorre trovare un metodo per calcolare questa capacità contributiva anche per, poi, applicare il criterio di progressività che altro non significa che le aliquote impositive aumentino con l’aumentare dei redditi.

Qui, in effetti, potrebbe nascere una querelle piuttosto impostante su imposte sui consumi, imposte fondiarie, lump sum taxes, etc che sono slegate completamente dalla capacità contributiva, leggi reddituale, poiché si applicano su altre basi di calcolo e non hanno alcun criterio di progressività ma questo è un altro discorso.

Per poter calcolare al meglio l’imposta reddituale è prevista, quindi, una metodologia di dichiarazione dei redditi che, per i lavoratori dipendenti, corrisponde al cosiddetto modello 730 e per gli autonomi al modello unico.

La compilazione della dichiarazione è, quindi, divenuta un rito annuale per molti cittadini italiani anche dopo l’avvento del “730 precompilato” sotto il governo Renzi, non senza qualche patema d’animo sarebbe da aggiungere.

Sebbene sia possibile compilare i modelli da sé sul sito dell’Agenzia delle Entrate la maggior parte delle persone preferisce essere assistita da professionisti appositi, i commercialisti o gli impiegati dei CAF, questo anche per via dell’assicurazione che, in caso di errore, vedrebbe le sanzioni a carico del compilatore (o meglio della sua polizza RC professionale) e non del contribuente che, al più, dovrebbe pagare meramente la differenza tra l’imposta versata e quella dovuta.

Ecco, quindi, che da fine marzo in avanti si inizia il balletto tra le deleghe da compilare, firmare e inviare a chi redigerà le dichiarazioni e la raccolta dei documenti necessari per stabilire il quantum dovuto al fisco.

Il punto focale non è, però, la quantificazione del reddito lordo, quello è semplice alla fine, tra la CU per i lavoratori dipendenti o la sommatoria delle fatture emesse per gli autonomi ma capire di quali e quante deduzioni e detrazioni si possa beneficiare.

Il sistema fiscale italiano, infatti, non è esattamente semplice e lineare, esistono diversi tipi di “sconti” applicabili o alla base imponibile (deduzioni) o all’imposta lorda finale (detrazioni) e dipendono dai vari “addendi” che le leggi di bilancio, tempo per tempo, aggiungono al corpus della normativa fiscale.

Quindi ecco i bonus per il recupero degli immobili al 50%, il bonus per il risparmio energetico al 65%, il “superbonus” oggi al 110%, le detrazioni per i figli o il coniuge a carico, quella per i medicinali, quella per le spese mediche (ma solo se pagate con strumenti tracciabili), etc.

Facile, quindi che qualcosa sfugga o che si vada a imputare in maniera sbagliata le somme ottenendo, magari, un rimborso fiscale eccessivo che, puntualmente, tra qualche anno, a seguito di verifica, sarà richiesto indietro, di qui, se non la necessità, l’opportunità di rivolgersi a qualcuno perito in questa materia.

Tra la fine di aprile e la fine di maggio, quindi, inizia la corsa per recuperare tutti i documenti, soprattutto le ricevute dei bonifici ai fini fiscali per accedere ai bonus e gli scontrini “parlanti” delle farmacie che, seppur teoricamente già registrati nel 730 precompilato, è sempre meglio controllare per evitare che qualcuno manchi e non sia computato ai fini delle detrazioni che, se la dichiarazione fosse compilata per tempo, permetterebbero di avere il rimborso fiscale con la busta paga di luglio… giusto in tempo per le vacanze!

Sembra una stupidata ma, come la “tredicesima” non è altro che un rateo della remunerazione annua creato ad hoc per spingere i consumi natalizi, anche il conguaglio fiscale, solitamente a credito, maliziosamente potrebbe essere ipotizzato come un meccanismo escogitato per spingere i consumi vacanzieri in Italia.

Un sistema fiscale più snello e più semplice, infatti, renderebbe quasi nullo, mediamente, il rimborso di luglio e non avrebbe questo effetto psicologico ma questa è sicuramente una mera malignità poiché si tratta di un discorso che vale solo per i lavoratori dipendenti e non per gli autonomi che, in ogni caso, rappresentano una bella fetta della popolazione attiva nel Paese.

Tra le grandi azioni di riforma dell’Italia, indicate dal governo Draghi in fase di insediamento e propedeutiche all’attuazione del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza nell’ambito del programma Next generation EU, infine è stata indicata la riforma del sistema fiscale italiano. Questo intervento, volendo vedere, è stato inserito in programma da tutte le maggioranze parlamentari che si sono susseguite dal… 1993 ad oggi?

Ciononostante nessuna riforma strutturale è mai stata fatta, né dai governi di centrodestra a trazione berlusconiana, né dai governi di centrosinistra a trazione antiberlusconiana, né dal “governo dei professori” capitanato da Mario Monti né ancora da Renzi e tantomeno dai due governi di matrice opposta con a capo Giuseppe Conte. Anzi…

Ogni schieramento di governo ha reso più complicato e oneroso pagare le imposte ponendo, spesso, la scusa dell’elevata evasione fiscale come motivazione per il mancato intervento di semplificazione e di riduzione della pressione fiscale. La semplicità e l’equità sono le basi per la correttezza del rapporto tra stato e cittadino, anche e soprattutto a livello fiscale, e l’occasione che si presenta oggi difficilmente si rivedrà in tempi brevi per giungere a una vera svolta.

Qualunque cosa succeda, però, la vedremo almeno dal prossimo appuntamento con la dichiarazione dei redditi e, per il momento, armiamoci di pazienza e di buona volontà per non dimenticare alcuna voce al suo interno, sono soldi ma questo, credo, sia scontato per tutti.

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