L’obesità infantile è una problematica che ha un grande rilievo sociale. In Italia, secondo le statistiche, tale fenomeno lambisce un bambino su quattro ed è il risultato di un bilancio energetico positivo seguito a lungo nel corso del tempo, in altre parole si assumono maggiori calorie rispetto a quante effettivamente se ne consumano. In particolare, i dati dell’Istituto Superiore di Sanità affermano che, in Campania e la Calabria, il numero dei bambini in sovrappeso o obesi, raggiungono rispettivamente il 44% e il 42% nella media regionale. Questi numeri sono molto preoccupanti, è inaccettabile apprendere che nella patria della Dieta Mediterranea le nuove generazioni abbiano perso il legame con la cultura alimentare tramandata per secoli e giunta a noi come esempio mondiale di corretta alimentazione. È la dimostrazione che il consumismo spinto ha generato solo squilibri alimentari a danno delle produzioni locali ed oggi ne scopriamo l’ulteriore effetto negativo che si ripercuote anche sulla salute.
Rispetto a questo, è fondamentale che, venga ridato nuovamente alla scuola il suo naturale ruolo di educazione, con l’obiettivo di conoscere nuovamente l’autentico valore del cibo anche in relazione alla salute e allo spreco. In riguardo a ciò, per la Presidenza Nazionale di Acli Terra, assume una valenza molto utile l’iniziativa preannunciata dal Ministro della Agricoltura e Sovranità Alimentare Francesco Lollobrigida, ossia l’intenzione di puntare molto sull’educazione alimentare al fine di prevenire il sovrappeso attraverso delle lezioni dedicate nelle scuole. In questo modo, anche grazie all’aiuto delle associazioni di categoria, si formeranno le nuove generazioni all’insegna di una maggiore consapevolezza alimentare e, nel contempo, si potrà contribuire a diminuire l’incidenza dell’obesità infantile.