Uno dei presupposti fondamentali dell’inclusione delle persone con disabilità e fragilità, indipendentemente dal paese di nascita, è il diritto ad avere una vita dignitosa. Questo non passa solamente attraverso il soddisfacimento dei bisogni quotidiani ma, anche e soprattutto, nel vedere riconosciuto il desiderio di indipendenza e autonomia di ognuno, affinché si possano realizzare sogni e ispirazioni a 360 gradi, senza alcuna preclusione dettata da una patologia o condizione invalidante. La realizzazione di ciò, si compie mediante un nuovo sistema di welfare, che sia in grado di riconoscere nonché valorizzare i diritti delle persone con fragilità e facendo sì che diventino le protagoniste assolute dei processi decisionali, attraverso un coinvolgimento ad ogni livello istituzionale.
Quindi, la società del futuro, dovrà basarsi sul rispetto dei diritti di tutti, ma primariamente dei più deboli, senza i quali, ogni forma di sviluppo, risulterà priva del fattore umano necessario per il miglioramento di tutti noi. In altre parole, dobbiamo dare valore alla vita in ogni sua forma, praticando quotidianamente verso il prossimo l’amore oblativo, ossia dando amore incondizionato nell’ottica della valorizzazione del bene comune. Inoltre, è bene ricordare che, chi sa amare in maniera oblativa, mette in pratica il Vangelo. Solo andando in questa direzione, potremo essere più accoglienti e inclusivi, superando insieme il difficile periodo storico che stiamo vivendo, in nome della fraternità che deve legare ogni essere umano.