Papa Francesco, nella “Laudate Deum”, l’esortazione apostolica pubblicata, con grande lungimiranza, prima della COP28 che si è riunita a Dubai nel dicembre scorso, ha ricordato ai potenti della Terra li riuniti che “Il mondo che ci accoglie si sta sgretolando”. Tutto ciò, in questo nuovo anno, deve essere un severo monito che, noi giovani generazioni, dobbiamo serbare nella mente e nel cuore per far sì che, la nostra “Casa comune”, venga tutelata dai leader mondiali attraverso misure tese a favorire la salvaguardia dell’ambiente e la tutela della pace a tutto tondo.
Questo però non basta: ognuno di noi deve impegnarsi attuando comportamenti virtuosi nella propria quotidianità. Abbiamo il dovere di rispettare il Creato e vivere mettendo prima di tutto il valore della fraternità. Ascoltando il nostro prossimo, avremo l’occasione di migliorare il mondo dove viviamo ma, anche e soprattutto noi stessi. Il futuro ci pone di fronte a delle sfide importanti e i giovani, nessuno escluso, devono dare il meglio di loro stessi per far sì che, chi verrà dopo di loro, possa vivere in un mondo dove, l’ambiente e la pace, sono diventati dei capisaldi irrinunciabili. Questi obiettivi di civiltà ovviamente, per essere raggiunti, devono essere affiancati dal dialogo interreligioso e dalla democrazia, ovvero il termometro fondamentale per definire il progresso umano e morale di ogni Paese. I giovani sono pronti a raccogliere questa sfida, ma chi governa deve ascoltarci.