Il termine accessibilità in generale, non solo per le persone con fragilità, è sinonimo di libertà. Quindi, poter accedere e fare, non solo fisicamente, ma anche idealmente qualsiasi cosa. Bisogna intenderla non in relazione a una barriera fisica, ma a una barriera di tipo culturale e ideologico. Un mondo accessibile non è un più fruibile, ma una realtà in cui le persone possono sognare, fare dei progetti, avere delle speranze e realizzarsi nella loro vita in base alle proprie ispirazioni, inclinazioni, desideri e passioni. Accessibilità significa quindi libertà di pensiero, di movimento e, di conseguenza, libertà di vita.
Si pensi all’inaccessibilità ideologica che si sta riscontrando con la guerra in Ucraina. Le persone che sono coinvolte nel conflitto non hanno più libertà, il diritto di sognare e pensare al loro futuro e a quello dei loro figli. Questo è un esempio di inaccessibilità. La fragilità, così come l’accessibilità, hanno molteplici aspetti. Eliminare le barriere architettoniche e rendere il mondo più accessibile agevola le persone nel seguire i propri sogni e desideri quindi, anche per le persone con fragilità, l’accessibilità rappresenta questo. Tutti noi dobbiamo quindi adoperarci insieme per dare attuazione concreta all’accessibilità a 360 gradi, con l’obiettivo di mettere la fragilità al centro della società.