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Convertire in energia di pace le armi atomiche

Foto di Enrique da Pixabay

La Giornata Internazionale per l’eliminazione delle armi nucleari ha una valenza storica straordinaria. Tutti noi sappiamo che, con la bomba atomica, il mondo è cambiato. È importante ricordare quei momenti storici, ma soprattutto è fondamentale prendere piena coscienza ed essere fortemente responsabili su questo tema. Le armi nucleari si possono e si devono convertire in energia di pace, come è già avvenuto in passato tra Usa e Russia, a seguito di un accordo, stipulato nel 1993, che prevedeva la dismissione di almeno ventimila testate nucleari e la conseguente conversione in energia elettrica del materiale fissile all’interno delle centrali nucleari ovvero, da strumento di morte, sono diventate strumento di vita. Tutte le famiglie che utilizzano elettricità hanno potuto beneficiare di questo accordo per un intero anno solare.

Nei giorni scorsi, presso la Pontificia Accademia delle Scienze, si è celebrato un convegno sul sessantesimo della “Pacem in Terris”, la quale è scaturita proprio dalla crisi di Cuba, in cui si è ribadito che l’umanità si trova di fronte ad una situazione analoga a quella che si viveva in quel periodo. Quindi, il messaggio che rivolgo ai governanti delle potenze nucleari, innanzitutto Russia e Usa, ascoltino il Papa e ritornino al Disarmo nucleare sospeso nel New Start, come sessant’anni fa nella crisi di Cuba, in cui Kennedy e Krushov hanno ascoltato la voce di Papa Giovanni XXIII, per questo oggi siamo ancora vivi tutti grazie al loro coraggio.

Giuseppe Rotunno: