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Il contributo della terza età al mondo del volontariato

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Foto di Tim Kilby su Unsplash

Il miglioramento delle condizioni generali di vita e l’aumento della longevità degli ultimi decenni, hanno portato a un progressivo cambiamento della percezione del valore delle persone anziane per l’accrescimento complessivo della società e delle generazioni future. In particolare, focalizzandosi sul mondo del volontariato, il contributo della cosiddetta “Terza età”, è sempre più rilevante in quelle che, comunemente, sono le azioni di aiuto alle persone in difficoltà. Le rilevazioni statistiche, da anni, hanno messo in luce che, oltre il 35% dei volontari, ha un’età superiore ai 65 anni, dando un contributo determinante alla costruzione di un nuovo sistema di welfare basato sull’essere prossimi alle fragilità delle proprie comunità.

Questo dato ci indica, ancora una volta, l’importanza cruciale che gli anziani hanno per tutti noi. Le nuove generazioni, in particolare, hanno un grande bisogno del confronto con chi è più il la negli anni, facendo sì che, questi ultimi, possano apprendere i loro preziosi insegnamenti di vita e trasmettere le competenze digitali per contribuire a colmare il divario anagrafico per cui gli anziani partono svantaggiati. Il nostro Paese deve quindi continuare a muoversi nella direzione di un patto intergenerazionale che possa arricchirci complessivamente e donare al mondo del volontariato delle nuove forze che possano farci continuare a stare al fianco, nel modo migliore, a chi sta passando un momento di difficoltà.

Alda Cattelini: