L’estate 2021 è arrivata agli sgoccioli e durante questo periodo si è osservato un miglioramento nell’ambito dei consumi turistici, anche se la ripresa dei consumi primari è ancora contratta dall’incertezza dovuta alla pandemia e dal potere d’acquisto delle famiglie, indebolito.
Quest’anno non tutti gli italiani sono andati in vacanza ed è mancato un elemento molto importante per il settore, ovvero i flussi turistici internazionali. Sono comunque ripartiti i servizi balneari, i ristoranti, gli alberghi e le strutture ricettive e se si continuerà sulla strada della responsabilità torneranno a “respirare” meglio.
Di fronte a maggiori consumi turistici, diversa la situazione dei consumi primari che si trovano ancora in un “limbo“. Difficoltà nella ripresa anche per i beni di mercato, come le automobili e i cosiddetti prodotti “bianchi”, come lavastoviglie e frigoriferi. La situazione d’incertezza frena le famiglie italiane.
Per la ripartenza del Paese servono investimenti e un cambio di passo. La ripresa va aiutata con gli oltre duecento miliardi del Piano nazionale di ripresa e resilienza italiano, necessari per sviluppare nuove tecnologie, dar spazio a nuovi lavori e riconoscere il valore dell’ambiente, come nel caso della transizione energetica.
Gli investimenti servono per la realizzazione di quelle infrastrutture di collegamento che già esistono nelle regioni settentrionali del nostro Paese ma ancora mancano in quelle meridionali, e anche di quelle trasversali centrali che collegano la costa tirrenica a quella adriatica. Non ultimo, gli investimenti nel settore sanitario per potenziare la prevenzione e la sanità territoriale. Il Paese deve tornare alla normalità, a una nuova normalità.