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Il compito e l’obiettivo del caregiver

Quando si ha a che fare con una fragilità o con una difficoltà, è sempre difficile capire da che parte prenderla. Da un lato c’è la famiglia che si fa carico di tutte le problematiche e, dall’altro, c’è la comunità, la quale forse vorrebbe prendersi carico di una parte delle stesse ma, molte volte, non sa bene come agire e, il risultato è che, a volte, si lascia un po’ correre.

La figura del caregiver, ossia di una persona che possa fare un po’ da trait d’union, tra chi ha bisogno e tra coloro che vogliono mettersi a disposizione è estremamente importante. Personalmente, la vedo come qualcuno che possa alleggerire, per quanto di sua competenza, la prassi amministrativa nonché burocratica e far fronte alla risoluzione di tanti problemi pratici e, di conseguenza, prestare aiuto alla famiglia che ha già un carico emotivo da sopportare e metabolizzare. L’obiettivo è quello di dare un po’ di serenità alle famiglie, togliendo dalla loro quotidianità tutto ciò che è rappresentato dai disbrighi e dalle procedure burocratiche che, sovente, gettano benzina sul fuoco in una situazione già difficile. La burocrazia paradossalmente, nel caso in cui si ha una difficoltà, sono ancora più complicate. Questo perché, la fragilità, non è solamente di tipo fisico, ma lo è anche nell’affrontare determinate situazioni, nel relazionarsi e nell’avere a che fare con enti e istituzioni. Perciò, è importantissima una figura che sia in grado di indirizzare la presa in carico della fragilità da parte delle comunità.

Ciò rappresenta un fattore necessario e essenziale che, fino a qualche anno fa, in una società meno egocentrica e individualista, veniva quasi spontaneo e c’era quindi spazio per poter far attecchire questa pratica comune. Oggi invece è diventato tutto molto più asettico e difficile anche per chi ha la volontà di non girarsi dall’altra parte. Il compito di tutti noi, quindi, è quello di aiutare le persone e favorire il mutuo aiuto, nell’ottica del miglioramento collettivo della nostra società che deve saper mettere al centro la fragilità.

Walter Fumasoni: