Ogni giorno ci si sveglia, si mangia, si lavora, si dorme e tutto sembra susseguirsi con una routine che conosciamo e sappiamo gestire, talvolta scossa da qualche emozione improvvisa, ma poi tutto ritorna nella norma. Apparentemente tutto sembra andare avanti, in un ciclo che si ripete, i ritmi della giornata sembrano più o meno sempre gli stessi, come se non avessero un senso compiuto.
Invece, esiste un vero e proprio ritmo della giornata a cui il nostro corpo è sensibile, scandito da un susseguirsi di alternanze di picchi energetici per tutto il giorno e la notte, legate al nostro organismo, che si chiama circolo circadiano. È una specie dì orologio biologico che si trova nell’ipotalamo, una struttura del cervello situata sopra l’ipofisi, che è molto sensibile all’alternanza della luce e del buio determinando i periodi di sonno e di veglia. Ma c’è altro da sapere.
Molte persone si sentono continuamente stressate, sono sotto pressione, hanno i nervi a fior di pelle ed in breve si ritrovano esaurite sviluppando i tipici sintomi da stress, che vengono curati con i farmaci senza intervenire sulla causa effettiva.
Prima o poi la maggior parte di noi finisce per soffrire di disturbi ricorrenti del sonno, di emicrania, problemi gastrici e di perdita di energia fino a provare sbalzi di umore di tipo depressivo. Ogni allontanamento dai ritmi della natura si ripercuote a lungo termine negativamente sulla nostra salute e sul nostro benessere sia a livello fisico che emotivo. Anche se non siamo abituati a notarlo, l’essere umano è immerso nei processi ritmici naturali: la nostra vita viene di giorno in giorno determinata dal corso delle stagioni, dall’alternanza di sole e luna, di giorno e notte; siamo soggetti ad un ciclo di ventiquattr’ore, ed anche ad un ciclo energetico che ricomincia da capo ogni giorno.
Anche i nostri organi sono soggetti a fasi di attività e riposo. Secondo le discipline bionaturali alcuni disturbi che si manifestano ad alcune ore della giornata rimandano a determinati organi. Quando siamo in armonia con il nostro orologio interno possiamo recuperare il bioritmo naturale all’insegna del benessere, della salute e soprattutto della felicità.
Il ciclo circadiano copre le ventiquattr’ore che compongono una giornata; in cronobiologia il significato deriva dal latino “circa diem”, intorno al giorno. Esso lavora a cicli di circa 2 ore: ad esempio, tra le 6 e le 9 di mattina è la fase in cui il corpo gradualmente si rimette in moto, dopo il riposo notturno. La melatonina, l’ormone del sonno prodotto durante la notte, comincia a diminuire e ci svegliamo attivando tutte le funzioni vitali. E proprio dalle 7 alle 9 avviene il picco energetico dello stomaco e quindi, è indicato mangiare in queste ore poiché predisposto energeticamente a ricevere il cibo ed a digerirlo meglio rendendolo disponibile all’assimilazione; infatti, dalle 9 alle 11 è il momento della milza che per l’occasione produce sangue che ci consente anche una maggiore concentrazione per cominciare a lavorare, studiare, applicarci nelle attività mattutine. Si dice che la concentrazione “consuma la milza” e il sapore connesso a questo organo, che è legato anche allo stomaco, è il sapore dolce; infatti quando siamo molto concentrati mentalmente ci capita spesso di avere desiderio di qualcosa di dolce per continuare, concetto sfruttato anche dalla pubblicità da una nota marca di dolciumi.
Ecco come si muove il circolo circadiano, interessando tutti gli organi durante le ventiquattr’ore:
- Polmone dalle 3:00 alle 5:00
- Intestino crasso dalle 5:00 alle 7:00
- Stomaco dalle 7:00 alle 9:00
- Milza dalle 9:00 alle 11.00
- Cuore dalle 11:00 alle 13:00
- Intestino tenue dalle 13:00 alle 15:00
- Vescica dalle 15:00 alle 17:00
- Rene dalle 17:00 alle 19:00
Chiaramente anche di notte avremo i ritmi che riguardano le funzioni energetiche dei nostri organi poiché i picchi energetici secondo il circolo circadiano si susseguono anche nelle fasi di riposo degli stessi organi che sono energicamente meno attivi. Se queste continue fasi di attività e riposo sono “sballate” il nostro ciclo vitale ed energetico ne soffrirà, provocando problemi a livello fisico ed emotivo che, non ascoltando il disagio, con il tempo si tramuteranno in sintomi e poi in malattia.
Ecco perché nelle medicine antiche naturali la salute si ricerca e si mantiene osservando e assecondando i ritmi della natura in tutti i modi possibili, attraverso il cibo e i suoi sapori, il sonno, e le giuste emozioni. La ricetta della nonna era preziosa: vita sana e regolare; buone abitudini che non si conciliano più con la vita frenetica imposta dai ritmi moderni. Quando riusciremo ad ascoltare la natura intorno a noi vivremo più a lungo e meglio.